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Le sanzioni USA alla Russia potrebbero colpire Parallels, Kaspersky e altri – Aggiornato

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Le sanzioni alla Russia già predisposte da USA e UE dopo l’invasione dell’Ucraina sono pensate per avere impatto sull’economia russa e sulle azioni del governo russo, ma nuove misure sanzionatorie sul tavolo potrebbero colpire note aziende che lavorano nel settore della tecnologia.

Questo articolo è stato aggiornato con le dichiarazioni rilasciate da Corel (Parallels): le trovate in calce in questo articolo.

Lo riferisce ZDNet elencando tra queste Kaspersky Lab, azienda specializzata in software di sicurezza; questa si è già più volte scontrata con il governo USA, insinuando una loro collaborazione con il governo di Putin. Eugene Kaspersky, fondatore dell’azienda, ha più volte negato fermamente qualsiasi legame con Putin ma gli americani continuano a non fidarsi e riferiscono della necessità di ulteriori esami, problematiche che certamente peggioreranno con il deterioramento del rapporto tra Stati Uniti e Russia.

Ad affrontare problemi in senso anche NGINX azienda nota per lo sviluppo del web server omonimo, molto diffuso come web server leggero e ad alte prestazioni, sfruttato da varie aziende e come reverse proxy, load balancer, cache HTTP e proxy di posta elettronica (IMAP / POP3).

Più nota agli utenti Apple è Parallels, azienda acquisita da Corel nel 2018, famosa per il software di virtualizzazione Parallels Desktop. Storicamente lo sviluppo dell’applicazione di virtualizzazione è principalmente portato avanti a Mosca e Novosibirsk (in Russia). Altri prodotti quali Virtuozzo (contenitore per tecnologia di virtualizzazione) e Plesk (soluzioni di gestione del Web per piccole aziende e hosting), sono prodotti scorporati dall’azienda nel 2017. Parallels offre anche Odin (in precedenza noto come Parallels Service Provider), piattaforma di cloud management venduta a Ingram Micro nel 2015.

sanzioni USA Russia

Veeam Software è una società informatica a capitale privato che sviluppa software di backup, disaster recovery e intelligent data management per le infrastrutture virtuali, fisiche e multi-cloud. Per anni questa azienda si è occupata di ricerca e sviluppo dalla sede di San Pietroburgo; è stata acquisita da Insight Partners nel 2020 e non è ancora chiaro quanto codice legacy relativo all’epoca della nascita dell’azienda in Russia è ancora presente nei suoi prodotti.

Questi sono solo alcuni esempi di aziende che potrebbero avere problemi da pacchetti di sanzioni da USA e Ue contro la Russia e l’economia di Mosca in generale. Migliaia di piccoli sviluppatori offrono prodotti per Android, iOS, Mac, Windows, ecc., molti dei quali lavorano da strutture che si trovano in Russia. Oltre quindi al settore petrolifero e dei trasporti, pesanti misure potrebbero essere adottate per colpire il settore high-tech, con il blocco all’export dei semiconduttori e divieto di operare con qualsiasi entità che ha (o ha avuto) collegamenti di qualsiasi tipo con la Russia.

Aggiornamento del 4 marzo: le dichiarazioni di Corel (Parallels)

“Corel, compreso il suo team di R&S, è un’organizzazione distribuita a livello globale – dichiara Prashant Ketkar, Chief Technology and Product Officer – dato che abbiamo delle attività in Russia e Ucraina, stiamo monitorando molto attentamente l’evolversi della situazione nella regione. Abbiamo messo in atto protocolli e piani di continuità aziendale per aiutare a ridurre al minimo i disagi per i nostri clienti.

Ad esempio, il nostro repository di codice si trova fuori dalla Russia e dall’Ucraina e la nostra proprietà intellettuale è registrata fuori da questi paesi. Inoltre, impieghiamo le migliori pratiche per una codifica sicura basata su framework di sicurezza che rispondono agli standard di settore e coinvolgiamo terze parti indipendenti per testare e analizzare il nostro codice. Continueremo a tenere aggiornati i nostri clienti sugli ulteriori sviluppi di questa situazione in evoluzione”.

Per tutte le notizie di tecnologia che ruotano attorno alla tematica della guerra tra Russia e Ucraina, e per vedere quali sanzioni hanno applicato le big tech, come Apple, il link da seguire è direttamente questo.

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