Le patch software (aggiornamenti che permettono di migliorare un programma) sono quelle che attualmente rendono obbligatori i richiami in oltre un caso su cinque nell’industria automobilistica.
Il dato emerge da analisi degli ultimi dieci anni della National Highway Traffic Safety Administration, l’Agenzia nazionale per la sicurezza stradale statunitense (NHTSA).
Benché le problematiche software rappresentino un crescente elemento di disagio per gli automobilisti, l’aspetto positivo è che una patch software è tipicamente una soluzione molto più rapida rispetto a problematiche che richiedono la sostituzione di ricambi dedicati.
“Secondo le nostre analisi, stiamo assistendo a un cambiamento nella gestione dei richiami nell’industria automobilistica”, riferisce un portavoce dello studio legale DeMayo Law. “Il crescente numero di richiami legati al software, unita alla possibilità di risolvere problematiche da remoto, potrebbe rivoluzionare le procedure di richiamo sia per i produttori, sia per i proprietari di veicoli”.
Nel 2014 34 su 277 richiami di sicurezza hanno riguardato fix di tipo software. La percentuale dei richiami ufficiali dei costruttori di auto per problemi software è arrivata nel 2020 intorno al 12-13% (a parte un picco nel 2015). Nel 2021 il 16% dei richiami (61 su 380) ha riguardato problematiche software. Nel 2022 quasi il 22% dei richiami erano legati a problematiche software (76 su 348) e lo scorso anno si è arrivati al 23% (82 su 356). A guidare la classifica è Chrysler con 82 diversi richiami dal 2014 a oggi per problematiche software, seguono Ford (66 richiami) e Mercedes-Benz (60). Tesla si colloca all’ottavo posto con 26 richiami software dal 2014, che pone questo brand alla pari con Hyundai (25) e Kia (25).
Problematiche legati a sistemi elettrici appaiono la causa principale dei richiami, elemento che sembra avere una logica; è la seconda causa dei richiami per problematiche hardware e sarebbe probabilmente la principale se questa onn fosse ancora il richiamo per gli airbag difettosi prodotti dalla giapponese Takata, inconveniente che riguarda oltre 100 milioni di veicoli in tutto il mondo.
Altri elementi soggetti a richiami e che richiedono fix di tipo software, sono legati a sistemi di prevenzione della collisione in retromarcia – come ad esempio telecamere retrovisive, allarmi anti-collisione – oppure sistemi di frenata di emergenza automatica, airbag, gruppi propulsori, luci esterne.
“Da notare che non tutti i richiami che prevedono un fix software… servono per risolvere problematiche software”, sottolinea Jonathan M. Gitlin di Ars Technica. Prendiamo, ad esempio, il recente richiamo per la Jaguar I-Pace per un potenziale rischio surriscaldamento della batteria al litio. La soluzione di Jaguar consiste in un aggiornamento software che limita la capacità di storage della batteria, ottimizzando la carica, impedendo che arrivi al 100% per limitarne l’usura e i rischi, alla stregua di quanto fanno i produttori di smartphone con opzioni di ottimizzazione della carica che “imparano” dalle abitudini di ricarica dell’utente per migliorare la durata di vita della batteria.
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