Uno studio, dal titolo Outthink Aging, di IBM e della Consumer Technology Association (CTA) Foundation – una fondazione nazionale pubblica la cui missione è mettere in contatto anziani e disabili con le tecnologie per migliorare la qualità della loro vita – evidenzia che soddisfare le esigenze di una popolazione che invecchia richiederà nuove tecnologie, partnership, idee e modelli di business. Il rapporto tratta le modalità con cui tecnologie quali il cognitive computing consentiranno agli anziani di vivere più a lungo e di condurre una vita più sana e autonoma, grazie alla prevenzione di frodi e abusi, a una maggiore possibilità di intrattenere relazioni sociali e a un migliore accesso a informazioni e servizi essenziali.
Lo studio (qui il documento completo in PDF) descrive le sfide che sarà necessario affrontare per rispondere alle esigenze di una popolazione che invecchia e, in particolare mette in evidenza tre aree chiave in cui la combinazione di dispositivi mobili, cognitive computing e fornitori di rete potrebbe avere il massimo impatto sulle maggiori preoccupazioni degli adulti più anziani, tra cui:
- Salute: accesso ad assistenza sanitaria di alta qualità per il benessere fisico e cognitivo
- Connessione: capacità di restare in contatto con le persone amate e di mantenere un ruolo attivo nella comunità
- Sicurezza: possibilità di vivere nella propria casa in sicurezza e di essere protetti da furti e frodi finanziarie
- Dignità e autonomia: rispetto e controllo sull’orientamento della propria vita
l rapporto condivide inoltre alcuni dei timori e delle sfide legati all’invecchiamento:
- Il 47% degli intervistati si preoccupa soprattutto di perdere la memoria e di soffrire di demenza con l’avanzare dell’età
- Il 38% ritiene che case intelligenti e l’internet of things aiuteranno a gestire meglio l’inevitabile invecchiamento
- Il 35% ritiene che la residenza assistita/l’assistenza a lungo termine siano i temi più difficili da affrontare con i propri genitori
“La tecnologia non sostituisce l’elemento umano, ma è uno strumento che permetterà a una popolazione sempre più anziana e agli assistenti domiciliari di migliorare le nostre vite con il passare degli anni” ha dichiarato Stephen Ewell, executive director della CTA Foundation. “Per realizzare questi obiettivi si formeranno nuove partnership tra industria, organizzazioni non-profit, mondo accademico, Stato e Enti pubblici per trovare soluzioni che implementino innovazioni e rivoluzionino il nostro modo di invecchiare”.
Secondo altre ricerche della CTA Foundation, il mercato statunitense delle tecnologie per l’invecchiamento attivo riguarda ormai 85 milioni di americani – più di un quarto della popolazione nazionale. Tale mercato rappresentava nel 2015 un’opportunità da 24,4 miliardi di dollari, destinata a salire a 42,7 miliardi nel 2020 – un tasso di crescita annuo del 12% nei prossimi cinque anni per i prodotti tecnologici che supportano un modo di vivere proattivo, capace di trovare un equilibrio tra invecchiamento e ricerca di una migliore qualità della vita.
Il progetto di IBM e CTA Foundation è stato lanciato al CES 2016 per analizzare in profondità come il cognitive computing possa aiutare a migliorare il nostro modo di invecchiare o di vivere la disabilità. Al CES 2017, le tecnologie per l’invecchiamento consapevole saranno presentate nell’Accessibility Marketplace con soluzioni in grado di facilitare la connessione, potenziare l’apprendimento, la comunicazione e/o la mobilità e contribuire a migliorare in generale la qualità della vita per le persone con disabilità.