Tra le peculiarità dei prossimi processori AMD Ryzen (previsti per marzo), un paio in particolare potrebbero fare scattare un campanello di allarme in casa Intel. Le CPU in questione, si dice, saranno più piccole rispetto ai processori Skylake a 14 nm di Intel e sfrutteranno un quantitativo di memoria cache L2 raddoppiato (512KB) rispetto ai processori concorrenti (256KB). Semplificando, la cache di secondo livello è una memoria condivisa tra i core dei processore alla quale la CPU può accedere per ottenere più velocemente alcune informazioni.
Il sito EE Times riporta quanto riferito da un ingegnere di AMD durante l’evento ISSCC, una fiera del settore, affermando che nei processori AMD Ryzen quad-core a 14nm il die è il 10% più piccolo rispetto a una CPU quad-core Skylake a 14nm (e dunque anche Kaby lake), più precisamente 44mm2 contro i 49mm2 per entrambi un cluster quad-core).
Inoltre AMD sarebbe riuscita a ridurre le tensioni operative grazie ad un condensatore metal-insulator-metal, un meccanismo che consentirebbe di garantire la tensione per core e un maggiore controllo sulla frequenza. Non è ancora chiaro quanti e quali processori AMD Ryzen saranno presentati al debutto, si vocifera inizialmente di soluzioni a 8 core, altri parlano anche di modelli a 6 o 4 core, prodotti tutti di fascia elevata, in diretta competizione con equivalenti soluzioni di Intel.
I primi test sui campioni dei futuri processori avrebbero dimostrato la qualità del progetto. AMD è convintissima della bontà delle soluzioni sulle quali sta lavorando; al CES di Las Vegas Mark Papermaster (chief technology officer dell’azienda che in passato ha lavorato anche per Apple), ha parlato di piani di aggiornamenti quadriennali molto sostenuti. “Non avremo il tick-tock” (il modello che ha sempre usato Intel per il quale un anno era introdotto un nuovo processo di produzione – “Tick” – e il successivo era modificata l’architettura del chip – “Tock”), ma sfrutteremo direttamente tock, tock e tock”.