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Le contraddizioni nel primo report sulla trasparenza di X nell’era Musk

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X (Twitter) ha presentato il primo report sulla trasparenza da quando l’azienda è stata acquistata da Elon Musk nel 2022.

Prima dell’acquisizione dell’imprenditore, il social network e servizio di microblogging pubblicava questi report ogni sei mesi, evidenziando la rimozione di contenuti segnalati dagli utenti e le richieste da parte dei governi di informazioni.

Wired fa notare che riferimenti simili ai precedenti report sono indicati nel rapporto appena pubblicato ma anche che il nuovo documento è molto più breve rispetto alle versioni precedenti: anziché 50 pagine, ora ne abbiamo solo 12 (15 se contiamo la copertina, l’introduzione e l’immagine di chiusura).

Il report parte spiegando la nuova filosofia di X nell’era Musk, affermando che le policy della piattaforma e garanzie sulla loro applicazione sono fondati su principi per i diritti umani, basati sulla “libertà di espressione” e non sulla “freedom of reach” (gioco di parole con “freedom of speech”, intende ndola possibilità di raggiungere un pubblico enorme in un ambiente regolato dagli algoritmi). Dai numeri sulle condotte che incitano all’odio nella pagina che riferisce di misure coercitive si evince che sono stati rimossi circa 5 milioni di post che incitano all’odio, ma solo 2361 profili sono stati bannati.

Nel complesso i dettagli sono scarsi e si riferisce genericamente della rimozione di contenuti che riguardano la sicurezza infantile, vessazioni, autolesionismo, nudità non consensuale e servizi illegali.

Sono stati sospesi 460 milioni di account che diffondevano spam, rimossi circa due milioni di contenuti violenti ed inviate 370.588 segnalazioni al National Center for Missing and Exploited Children (NCMEC).

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Nel report sulla trasparenza si segnalano richieste governative con relative rimozioni di post. Elon Musk ha sempre difeso la presunta libertà di espressione, spiegando all’epoca dell’acquisizione del social che l’acquisto doveva servire a preservare la libertà di espressione, “un imperativo per la società e per garantire il funzionamento della democrazia”. Ancora prima aveva sempre riferito che la sua idea di social network era per la “libertà di espressione nelle forme più alte possibili”.

I dati nel report di X sono in contraddizione con quanto sempre dichiatato da Musk: nel 2024 la piattaforma ha ricevuto 18.000 richieste governative di informazioni e rispettato il 52% di tali richieste. Nel precedente report sulla trasparenza del 2021 (quando Twitter non era ancora di Musk) le richieste di informazioni dai governi erano state 11.460, e quelle accettate il 40,2%, evidenziando un picco nelle azioni governative a livello mondiale da quando Musk ha il controllo della piattaforma.

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