Doccia fredda per gli azionisti Apple che oggi hanno visto la quotazione del titolo Apple AAPL perdere il 3% rispetto all’ultima chiusura, portando il valore di scambio sotto i 174 dollari per azione: in assenza di notizie da Cupertino il calo del titolo AAPL è attribuito alle previsioni di ricavi deboli di TSMC.
Infatti nelle ore immediatamente precedenti la flessione, il costruttore di chip e processori di Taiwan ha annunciato le linee guida per i ricavi del secondo trimestre, compresi tra 7,8-7,9 miliardi di dollari, contro una previsione di Wall Street sensibilmente più alta pari a 8,8 miliardi di dollari. Da tempo Apple non commissiona più la costruzione dei suoi processori a Samsung, da iPhone 7 in poi, tutti i processori Apple Ax sono costruiti da TSMC. Per questa ragione un calo dei ricavi del costruttore vengono automaticamente associati a possibili vendite in calo per Cupertino.
A questo collegamento pressoché automatico si aggiungono ulteriori timori dovuti alle dichiarazioni dei dirigenti TSMC, riportate da CNBC, secondo i quali il calo dei ricavi previsto è dovuto a una domanda debole dei terminali di fascia alta. Naturalmente i costruttori a contratto non citano praticamente mai i propri clienti, né tantomeno singoli dispositivi, ma osservatori e mercato temono una domanda debole di iPhone X.
Da mesi circolano report e indiscrezioni contrastanti sul livello della domanda del terminale top più costoso di Apple: anche se vendite, fatturato e profitti sono stati stellari nell’ultimo trimestre del 2017, secondo alcuni si sta verificando un brusco calo della domanda nel primo e soprattutto secondo trimestre 2018, dovuto anche al prezzo elevato di iPhone X.
In ogni caso dal calo del 3% del titolo AAPL dovuto agli annunci TSMC, ora la quotazione sembra recuperare lentamente e gradualmente. Mentre scriviamo queste righe il calo è quantificato nell’ordine del 2,2% per una quotazione di circa 174 dollari. È molto probabile che i timori sui livelli di vendite di iPhone X, e non solo, nel secondo trimestre attualmente in corso provocheranno altre fluttuazioni nei prossimi giorni.
Anche per queste ragioni c’è molta attesa sulla presentazione dei risultati finanziari Apple del primo maggio: seppur relativi ai primi tre mesi di quest’anno permetteranno di avere un’idea più precisa sulla tenuta o meno delle vendite di iPhone dopo il boom di Natale.