Le aziende pubblicitarie che operano online stanno perdendo “centinaia di milioni di dollari” a causa dell’Intelligent Tracking Prevention (ITP) implementato da Apple in Safari di iOS 11 e macOS High Sierra. «La nostra azienda rischia di perdere un quinto dei guadagni che avevamo previsto prima del lancio di ITP» dichiara ai microfoni del The Guardian Dennis Buchheim, general manager della Interactive Advertising Bureau’s Tech Lab, che si ritiene molto pessimista riguardo l’impatto che la nuova funzionalità di Safari avrà sull’intero settore.
«Crediamo che tante altre aziende (vedi Criteo) si troveranno ad affrontare conseguenze simili alle nostre» insiste il direttore di IAB Tech Lab «E cosa più grave, Apple certamente non rinuncerà alla sua nuova tecnologia ma, anzi, farà in modo di migliorarla nel tempo come meglio riterrà opportuno». Diverse società erano riuscite ad aggirare il sistema al lancio, ma con iOS 11.2 Apple ha risolto la falla costringendo le aziende ad elaborare nuove strategie.
L’ITP di Apple, lo ricordiamo, riduce l’uso dei cookie, che possono essere potenzialmente utilizzati per creare profili dettagliati sulle attività web dei singoli utenti, adattando così le inserzioni pubblicitarie in base alle necessità del momento (qui trovate un nostro approfondimento). Diverse organizzazioni che operano nel settore pubblicitario hanno protestato contro l’ITP di Apple già a settembre, definendolo «Unilaterale» oltre che una minaccia «Al prezioso ecosistema delle pubblicità online che finanziano gran parte dei contenuti e dei servizi digitali di oggi».
Apple comunque non è la sola che sta cercando di ridurre le inserzioni online. Google ad esempio starebbe pianificando l’introduzione di una qualche funzionalità nativa per bloccare gli annunci che non soddisfano determinate linee guida: non dovrebbe bloccarli tutti ma si concentrerà solo su quelli intrusivi, cercando in sostanza di cambiare il modo con cui gli annunci vengono pubblicati sui siti web.