Un nuovo problema che Apple dovrà affrontare con la catena di approvvigionamento, riguarda il prezzo dell’alluminio, materiale il cui costo sta aumentando, spinto – tra le altre cose – dalla carenza energetica e dalla crisi del Covid che continua a incidere a vario titolo sui costi di tutta la catena di approvvigionamento.
L’alluminio è utilizzato da Apple in vari prodotti (ad esempio per il guscio dei MacBook Pro e MacBook Air); questo metallo è attualmente negoziato al London Metal Exchange (LME) ai massimi degli ultimi 13 anni, con prezzi che sono arrivati a 3,156 dollari a tonnellata; a maggio di quest’anno era arrivato a 2.726,50 dollari ma nell’aprile dello scorso anno la contrattazione era a 1440$.
Da tempo la domanda è in crescita e l’offerta è in contrazione, soprattutto a causa della Cina che sta riducendo la produzione.
L’alluminio è particolarmente interessante nell’ambito della progettazione dei dispositivi elettronici. Gli ultimi MacBook Pro, ad esempio, sfruttano il guscio in allumino per ottimizzare lo spazio interno e offrire più prestazioni e funzioni.
L’alluminio, un tempo veniva descritto come “elettricità congelata” per via dell’elevato consumo energetico associato alla produzione.
Apple ha investito molto in questo metallo, sviluppando processi all’avanguardia per produrre alluminio colorato, collaborando con aziende quali Alcoa e Rio Tinto a un processo di fusione senza emissioni di carbonio e dal 2019 acquista alluminio “carbon-free” dalla canadese Elysis, frutto di una lavorazione innovativa e più rispettosa dell’ambiente.
Nel 2019 è stato reso noto un investimento di 144 milioni di dollari nei due colossi del settore, Alcoa Corp e Rio Tinto, ma la commercializzazione di prodotti frutto di questo investimento è prevista non prima del 2024 (inclusa la vendita delle licenze tecnologiche).
Per quanto riguarda gli ultimi MacBook Pro, Apple riferisce che il guscio è realizzato al 100% in alluminio riciclato. L’attenzione per l’ambiente si nota anche da altri dettagli: è sfruttato il 100% di stagno riciclato per le saldature della scheda logica e, per la prima volta in un notebook Mac, il 100% di terre rare riciclate in tutti i magneti. Apple spiega ancora che entrambi i modelli (14″ e 16″) sono realizzati con almeno il 35% di plastica riciclata in sette componenti, e l’intero packaging utilizza fibre di legno provenienti da materiali riciclati o foreste sostenibili.