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Las Vegas è la città delle luci per antonomasia: chi arriva la prima volta in questa Disneyworld per adulti resta colpito dalle sagome sfavillanti degli hotel, tutti pronti ad accogliere i visitatori nel regno dell’eccesso, del superfluo, dell’esagerazione, dove tutto è possibile. Il clima è desertico, mite di inverno e torrido d’estate. La città si trova, come noto, nel Deserto di Mojave, un posto perfetto per un’azienda come la startup EnGoPlanet che sta testando tappetini cinetici, in grado di generare energia sfruttando la pressione esercitata dai piedi su un pavimento.
Grazie a batterie ad hoc, il sistema non solo illumina le luci sulla Boulder Plaza ma anche le telecamere di sicurezza installate nell’area, hotspot WiFi e stazioni pubbliche che consentono di ricaricare smartphone e tablet. Il sistema sfrutta speciali pannelli fotovoltaici curvi posti sulla sommità dei marciapiedi e un meccanismo che carica la batteria sfruttando l’energia generata dai passi delle persone. I pannelli sono collegati a mini-generatori che rilasciano l’energia (i watt variano in base al passo, o meglio alla pressione sul tappeto) accumulata di giorno e accende le luci e alimentare dispositivi vari durante la notte.
Si tratta di un esperimento che più in là dovrebbe essere testato sulla Strip (la strada dove si concentrano gli hotel e i casinò più importanti) ma anche in città quali New York. Petar Mirovic, CEO di EnGoPlanet ha raccontato a Las Vegas Review Journal che l’obiettivo è provare a ridurre le emissioni di anidride carbonica generate dall’illuminazione stradale; solo i lampioni generano infatti ogni anno 100 milioni di tonnellate di CO2, una goccia nel mare rispetto ai 10 miliardi di tonnellate prodotte in tutto il mondo ma pur sempre un inizio.