Larry Page dice no alla beneficenza. L’amministratore delegato di Google alla TED Conference di Vancouver, intervistato su Google, sul futuro e la privacy, ha detto di essere contrario alla beneficienza: “E’ meglio donare, alla propria morte, il proprio patrimonio a capitalisti con idee grandi che cambieranno il mondo”.
Ha lasciato a bocca aperta tutto il pubblico della TED Conference l’intervento di Larry Page e il suo no alla beneficenza. L’AD di Google, fondatore di Google insieme con Sergey Brin, dispone di un patrimonio personale stimato in 32 miliardi di dollari e alla TED di Vancouver ha parlato prima di tutto della sua scelta personale: ha dichiarato che non ha nessuna intenzione di lasciare alla sua morte una parte del proprio patrimonio ad associazioni o a movimenti che si occupano di filantropia e si è detto convinto dell’importanza di lasciare in eredità il proprio denaro a “capitalisti con grandi idee”, indicando come un imprenditore meritevole dell’eredità della Silicon Valley il fondatore di Tesla, Elon Musk, noto per aver creato la Space Exploration Technologies Corporation – SpaceX e per aver inventato la prima vettura elettrica dell’era moderna e un successore privato dello Space Shuttle.
Larry Page con il suo no alla beneficenza ha puntato il dito contro i giganti informatici della filantropia che hanno scelto di staccare assegni a sei cifre per progetti di fondazioni, associazioni e movimenti a sostegno della povertà e della malattia piuttosto che destinare donazioni o lasciti testamentari a geni visionari o, meglio, a “capitalisti con idee grandi”. Larry Page dicendo no alla beneficenza ha dato il via ad una campagna contro la Silicon Valley buonista capitanata da Bill Gates: già nel 2010 Gates aveva invitato i suoi colleghi a devolvere la metà dei propri averi in beneficenza e non ha mai tenuto segreto il suo impegno filantropico (moltissime le sue interviste sull’argomento, Macity ne riporta una in questo articolo).