È stato più facile per Apple ottenere i permessi e dare il via alla costruzione del mega Campus 2 a Cupertino piuttosto che trovare una location e ottenere il beneplacito per realizzare un nuovo Apple Store centro Milano. È questa la sensazione che si prova osservando l’intera vicenda nell’arco di anni, dall’asta del 2011 a cui Apple partecipò per uno spazio sull’Ottagono in Galleria Vittorio Emanuele, vinta a sorpresa da Prada, fino ad arrivare all’attuale progetto che vede la costruzione di un Apple Store centro Milano in Piazza del Liberty con ingresso anche in Galleria De Cristoforis, al posto del Cinema Apollo.
Sulla questione, infatti, si è accesa una baruffa intricata che vede schieramenti opposti all’interno della Giunta Pisapia e anche nella società, una spaccatura cui sembra aver contribuito non poco la leggendaria policy di riservatezza di Apple. L’intero progetto è rimasto a conoscenza esclusivamente del sindaco e dall’assessore all’Urbanistica, per diventare poi improvvisamente di dominio pubblico con la pubblicazione sui giornali del 7 ottobre suscitando pareri contrastanti.
Per Carmela Rozza, assessore ai Lavori pubblici, la preoccupazione principale sono spese e investimenti ingenti sostenuti finora per la riqualificazione della piazza «Abbiamo speso 600 mila euro dei cittadini e ora si parla di autorizzare un intervento che stravolge tutto» osservazione a cui sembra difficile controbattere anche perchè, come svela il Corriere della Sera, c’è dell’altro: l’assessore infatti teme che possa venire negato l’accesso pubblico alla piazza.
Ricordiamo infatti che Piazza del Liberty è privata ma con accesso pubblico, perché così ha voluto il primo proprietario. Un altro punto di disaccordo, che dovrà essere risolto al più presto, riguarda appunto la destinazione della location e lo spazio di manovra del Comune. Secondo l’assessore ai lavori pubblici la parte sottoterra può essere affittata o venduta a chiunque, teme però che Apple possa negare l’accesso pubblico alla piazza. Invece per Filippo del Corno, assessore alla Cultura, il Comune ha fatto tutto il possibile per conservare il Cinema Apollo nella sua location attuale e precisa che ora la parola e l’azione spettano ai privati. L’assessore ricorda le agevolazioni fiscali e l’IMU ridotto al minimo per le sale cinematografiche e dichiara «Non c’è nulla da decidere da parte del Comune. Non è possibile giuridicamente, non possiamo determinare ai privati cosa fare nei loro muri”. Il destino del nuovo Apple Store centro Milano verrà discusso martedì 13 ottobre a Palazzo Marino durante una riunione di Giunta.
Intanto sul web è già partita la raccolta firme dei milanesi che vogliono salvare il Cinema Apollo. Per ora gli aderenti sono circa un migliaio, anche se va precisato che come si legge nella presentazione della petizione non si vuole fermare Apple Store, ma solo dare una nuova casa alla storica sala milanese.
Al momento l’impressione è che la querelle sia destinata a placarsi e ad essere superata. Non sembra che nessuno voglia fermare Apple, ma sono arrivare a condizioni migliorative. L’impressione è che questa sia la volta buona: anche Milano, una delle poche città europee più importanti priva di un Apple Store in centro, potrà contare sul suo flagship store.