A partire da oggi l’app Google Foto per iPhone e iPad è ancora più potente e versatile, ma quel che c’è dentro non lo trovate scritto nella descrizione disponibile su App Store. L’ultima versione (numero 5.22) risale infatti al 2 dicembre scorso e porta con sé un più semplice miglioramento alle prestazioni del backup e della sincronizzazione delle foto. Le novità di cui parliamo in questo articolo sono invece descritte nell’articolo che Google ha pubblicato sul suo blog poche ore fa. Si tratta perciò di un aggiornamento che non richiede il download di una nuova versione dell’app ma che – scrivono – sono già dentro quella per iOS, mentre per Android arriverà tra qualche settimana.
Di nuovo c’è innanzitutto il fatto che l’editor video dispone delle medesime regolazioni presenti in quello delle foto, il che offre una più profonda personalizzazione delle clip. In pratica oltre a tagliare, stabilizzare e ruotare i filmati è anche possibile cambiare prospettiva, aggiungere filtri, modificare luminosità, contrasto, saturazione e tutto il resto, per un totale di più di 30 controlli a disposizione dell’utente.
Il resto delle modifiche riguardano invece gli abbonati a Google One, il servizio a cui si è recentemente ispirata Apple (con Apple One) e che nel caso di Google offre tutti i servizi cloud dell’azienda a partire da 1,99 euro al mese. Una delle novità più interessanti riguarda il fatto che alcune delle funzioni di modifica delle immagini disponibili in esclusiva sugli smartphone Google Pixel ora potranno essere usate dagli abbonati a Google One, indipendentemente dal dispositivo che utilizzano.
Parliamo di effetti che agiscono principalmente sulle foto ritratto utilizzando l’apprendimento automatico, come ad esempio quella che Big G chiama Portrait Blur che permette di aggiungere una sfocatura per lo sfondo, oppure Portrait Light che migliora l’illuminazione dei volti usando degli algoritmi che sono in grado di comprendere la tridimensionalità nello scatto. Il bello di strumenti come questi è che non lavorano soltanto sulla scena inquadrata in tempo reale, ma possono essere usati anche su immagini scattate trenta o quarant’anni fa digitalizzate ad esempio con l’app PhotoScan.
Altri controlli come Blur e Color Pop, che funzionavano sugli scatti ritrattistici che invece includevano informazioni sulla profondità – e quindi acquisite con gli smartphone più recenti – adesso sono in grado di lavorare anche su immagini che includono più soggetti e persino su quelle più vecchie, scattate da smartphone non così tecnologicamente avanzati o con le più tradizionali fotocamere digitali o a pellicola. Per intenderci, date un’occhiata alla gif animata che segue dove viene mostrato come una vecchissima fotografia può essere migliorata attraverso i nuovi strumenti dotati di intelligenza artificiale.
Per gli abbonati Google One l’azienda sta introducendo anche altri effetti basati sull’apprendimento automatico come Dynamic suggestion che va a migliorare luminosità e contrasto con un solo clic rendendo lo scatto più equilibrato e talvolta aggiungendo anche una certa drammaticità all’immagine. Ci sono anche strumenti specifici per il fotoritocco del cielo che consentnono di regolare il colore o il contrasto di questa componente senza toccare il resto, migliorando così la resa soprattutto delle scene paesaggistiche scattate all’alba e al tramonto. Un’esempio nell’animiazione qui sotto.
Come dicevamo tutto questo lo troviamo sui Google Pixel senza doversi abbonare e c’è già anche sull’app Google Foto per iPhone e iPad, dove invece occorre essere abbonati a Google One. Per i dispositivi Android invece i nuovi strumenti saranno disponibili nell’app Google Foto nelle prossime settimane e, oltre all’abbonament,o sono richiesti almeno 3 GB di RAM e Android 8.0 o una versione successiva del sistema operativo. Infine nei prossimi mesi – si legge – su iOS sarà invece ridisegnata l’interfaccia dell’editor.
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