Il Dubai International è uno degli aeroporti più trafficati al mondo ed eventuali ritardi su questo scalo possono avere effetti a catena inimmaginabili. L’interruzione del traffico aereo, per via di un avvistamento droni è dunque l’ultima cosa che ci si auspicherebbe. Invece, è proprio quel che è accaduto.
Nelle scorse ore l’avvistamento di un drone, precisamente nella fascia 10:13-10:45 ora locale, ha paralizzato il traffico aereo dello scalo. Per la precisione, a subire ritardo negli atterraggi anche i voli in arrivo, non in grado di atterrare. Nell’occasione, l’aeroporto ha anche ricordato attraverso i suoi canali social, che “chi vola con droni senza la dovuta autorizzazione è soggetto a responsabilità legale secondo le leggi degli Emirati Arabi Uniti”.
Fortunatamente, al di là del blocco del traffico aereo, l’episodio non ha avuto conseguenze ulteriori e ben più gravi per la salute dei passeggeri a bordo. In passato anche l’aeroporto di Gatwick di Londra ha avuto problemi simili legati alla presenza di droni in volo nei paraggi del terminale.
È per questo che i produttori di droni, come DJI, stanno lavorando da tempo su un ulteriore miglioramento della Geofencing, con possibilità di inibire il volo dei quadricotteri in queste zone no-fly.
Una dichiarazione fornita dal terminale al New York Times afferma che «Dubai Airports ha lavorato a stretto contatto con le autorità competenti al fine di garantire la sicurezza delle operazioni aeroportuali, così da ridurre al minimo eventuali disagi per i nostri clienti». Resta da vedere se le autorità competenti riusciranno a individuare il pilota, e quali saranno per lui le conseguenze legali.