L’accordo di pochi giorni addietro tra Google e l’Alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi non è piaciuto a Qwant, motore di ricerca franco-tedesco alternativa a Big G su cui la Banca europea per gli investimenti (BEI) ha puntato 25 milioni di euro.
Qwant si presenta come un motore di ricerca che fa della riservatezza dei dati il suo elemento distintivo. La mossa dell’Alleanza non è piaciuta ai dirigenti del motore europeo, al punto che hanno deciso di annullare la presenza dell’azienda dal Salone dell’automobile di Parigi di quest’anno.
Nell’evento che si svolgerà dal 4 al 14 ottobre era prevista la presenza di Qwant che avrebbe dovuto mostrando sue tecnologie installabili sui veicoli Renault come ad esempio la soluzione Qwant Car. La collaborazione tra l’Alleanza e Google mette tutto in discussione. La partnership con Alphabet (Google) dovrebbe debuttare nel 2021 offrendo una maggiore integrazione delle mappe, dell’app store e dell’assistente vocale di Google nei computer di bordo delle vetture.
L’accordo prevede l’accesso ai dati generati dalle app usate nelle vetture (con il permesso dei consumatori), un elemento che non piace a Qwant, e i cui vertici hanno puntato sin dall’inizio sulla protezione della privacy degli utenti evitando l’utilizzo di sistemi di tracking. Al contrario della maggior parte dei motori di ricerca, Qwant non utilizza cookies sul browser dell’utente, non richiede informazioni personali e non tiene traccia della cronologia delle ricerche per salvaguardare le informazioni personali. Qwant afferma di utilizzare tutti i siti e i servizi indicizzati senza discriminare o modificare l’ordine dei risultati in base agli interessi o alla sensibilità̀ del singolo utente, informazioni dedotte dalla sua profilazione e dal tracciamento della sua navigazione.