Una volta erano i vichinghi che, con le loro navi, solcavano i mari nebbiosi del nord, alla ricerca di vascelli da assaltare, villaggi costieri da mettere a ferro e fuoco, tesori da rubare. Adesso sono quelli di Pirate Bay, il popolare sito di “torrenti” svedese a fare razzia di nomi digitali.
Era infatti scaduto il dominio di IFPI, sito dell’associazione dei fonografici che difende il copyright musicale in 75 paesi. Una registrazione da cinque dollari e il gioco è fatto: adesso il sito difende il diritto di scaricare ma musica in maniera svincolata dal controllo delle case discografiche e dal pagamento del suo prezzo (talvolta molto elevato).
Nonostante la Federazione dei fonografici stia tirando tutte le leve legali che può per recuperare tramite l’Icann il suo sito, la nuova indicazione (International Federation of Pirates Interests) in effetti funziona e la brutta figura dei fonografici, che si sono lasciati scadere la proprietà dell’indirizzo (che una ignota talpa ha segnalato ai suddetti pirati svedesi), sta diventando una notizia internazionale.