L’Istat ha aggiornato il paniere con il quale è calcolato l’indice dei prezzi al consumo, un campione di prodotti rilevati il cui prezzo partecipa al calcolo dell’inflazione. Il nuovo paniere del 2009 è composto da 530 posizioni rappresentative (erano 533 nel 2008), che costituiscono il campione di prodotti o di gruppi di prodotti per i quali vengono diffusi mensilmente i relativi indici dei prezzi al consumo. Poiché molte posizioni comprendono più prodotti, sono in tutto 1.143 i beni e servizi inclusi nel paniere (erano 1.099 nel 2008).
Entrano nel paniere 2009 le posizioni rappresentative “Pasta base per pizze, rustici e dolci”, “Mais in confezione”, “Chiave USB”, “Film in DVD”.
Inoltre, sono stati inseriti nuovi prodotti all’interno di posizioni già esistenti: ad esempio, la posizione relativa ai Servizi di telefonia fissa comprende ora anche le “Tariffe inerenti tecnologie di tipo DSL”; in quella relativa a Personal computer – unità centrale è stato introdotto il nuovo prodotto “Netbook”.
Nella struttura di ponderazione degli indici, considerando l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), cinque capitoli registrano un incremento del loro peso relativo rispetto all’anno precedente: “Abbigliamento e calzature”, “Abitazione, acqua, elettricità e combustibili”, “Mobili, articoli e servizi per la casa”, “Comunicazioni” e “Servizi ricettivi e di ristorazione”.
In termini assoluti, la diminuzione più rilevante riguarda il capitolo “Trasporti”. I comuni capoluogo di provincia che concorrono al calcolo dell’indice nazionale restano 84. La copertura in termini di popolazione provinciale è dell’86,6%.
I punti vendita coinvolti nella rilevazione sono circa 41.000, ai quali si aggiungono circa 8.300 abitazioni per la parte che riguarda gli affitti. Nel complesso, sono circa 413.000 le quotazioni di prezzo raccolte sul territorio e inviate ogni mese all’Istat dagli Uffici comunali di statistica.
[A cura di Mauro Notarianni]