iPlayer, il media player usato per la visione dei programmi BBC su Internet, sarà riscritto per funzionare anche con i computer Apple. Questo quanto si apprende da un articolo pubblicato on line sullo sul sito del network TV britannico.
“Il sistema chiuso di Apple per quanto riguarda la gestione dei diritti digitali * ha detto Ashley Highfield, responsabile di BBC per i Future Media durante una intervista rilasciata a Cannes * ci sta dando qualche problema, ma la re-ingegnerizzazione di iPlayer così da farlo funzionare anche su Mac, rappresenta una priorità ”
La notizia è molto significativa vista la rilevanza dei piani di BBC nel campo della TV su Internet e l’impatto che le decisioni della rete britannica hanno su scala mondiale nel campo della televisione. iPlayer è infatti molto di più di un semplice programma per la riproduzione di video; si tratta piuttosto di un sistema evoluto per la ricerca di contenuti on line sul sito di BBC, per la loro fruizione evoluta (sono previsti sottotitoli, guide programmi, interattività ) e download. iPlayer consentirà di creare un nuovo sistema di TV on demand protetta da DRM che andrà a operare su una programmazione differita fino a 7 giorni dalla messa in onda dei programmi. L’obbiettivo, come dice lo steso Highfield * è quello di consentire ai telespettatori di decidere come, quando e dove vedere i programmi TV.
La decisione di escludere la piattaforma Apple dall’utilizzo di iPlayer aveva suscitato enormi polemiche nel Regno Unito e non solo da parte degli utenti della piattaforma della Mela. Nel mirino una scelta che appariva in contrasto con le linee guida della TV britannica che pur essendo un servizio pubblico andava ad escludere una fetta della popolazione favorendo un sistema operativo proprietario. Per far cambiare idea a BBC erano state lanciate anche delle sottoscrizioni on line oltre e qualcuno si era persino rivolto a Tony Blair.
Più che tutto questo ha però forse inciso l’esame della BBC Trust, l’ente che sorveglia le azioni della BBC; in un recente pronunciamento la commissione aveva infatti chiesto la creazione di un player “agnostico” dal punto di vista del sistema operativo.