In un documento di ricerca che arriva dal mondo accademico si fa riferimento a un nuovo metodo per origliare e registrare conversazioni tenendo conto semplicemente delle microvibrazioni di una lampadina in una stanza.
La tecnica, denominata Lamphone, si basa sul principio che gli oggetti vibrano quando le onde sonore colpiscono le loro superfici. Quando questo avviene con le lampadine, riferiscono i ricercatori, le microvibrazioni creano piccoli sfarfallii nell’emissione della luce; tenendo conto di questo e usando potenti sensori, è a quanto pare possibile registrare le variazioni luminose e con tecniche di ingegneria inversa ricavare le onde sonore che colpiscono la superficie della lampadina.
La tecnica in questione presenta vantaggi e svantaggi. Il problema più ovvio è la necessità di avere a portata di vista la lampadina, ma questa potrebbe essere “protetta” da elementi decorativi che rendono impossibile origliare le conversazioni. Se in qualche modo si ha modo di vedere a distanza la lampadina, secondo i ricercatori è possibile usare strumenti come telescopi e sensori elettro-ottici per memorizzare le variazioni di luce anche da grandi distanze.
In un esperimento è stata dimostrata, con questa tecnica, la possibilità di ottenere le conversazioni da 25 metri di distanza, un range che può essere amplificato con apparecchiature adeguate (grandi telescopi, convertitori analogico-digitale 24/32 bit). Nell’esperimento, il team di ricerca ha riferito di essere stato in grado di ricostruire sia le conversazioni, sia i rumori ambientali (es. la musica riprodotta in sottofondo nella stanza).
Tra gli inconvenienti di questo sistema di “spionaggio”, la necessità che gli interlocutori nella stanza parlino abbastanza forte per generare vibrazioni o che parlino abbastanza vicini ad una lampadina. La possibilità di origliare conversazioni a decine di metri di distanza senz’altra attrezzatura che un telescopio e un registratore video è ad ogni modo un risultato notevole e ovviamente un potenziale scenario pericoloso per molte aziende.
Per quanto incredibile possa sembrare, Lamphone non è il primo attacco di questo tipo; tecniche simili di cui si è parlato in passato sono: “Gyrophone“, per trasformare il giroscopio degli smartphone in un microfono capace di captare l’audio in uno smartphone, senza chiedere i permessi, e “Visual Microphone”, un ingegnoso meccanismo che applica le leggi della fisica acustica agli oggetti di uso quotidiano trasformandoli in registratori di suoni, permettendo di “origliare” le conversazioni registrando a distanza un oggetto (es. una pianta, un pacchetto di patatine), estrapolare dal video le micro vibrazioni che colpiscono l’oggetto e convertendole in file audio mediante un algoritmo per ottenere un’intercettazione ambientale.
Tutti gli articoli di macitynet dedicati alla sicurezza sono disponibili da questa pagina.