Chissà se un giorno dire di aver pagato qualcosa a peso d’oro non avrà più lo stesso significato che gli attribuiamo oggi. Quel che è certo è che nelle scorse ore il prezzo di un Bitcoin ha superato quello di un’oncia d’oro, e l’andamento generale sembrerebbe preannunciare un futuro piuttosto roseo per la moneta elettronica.
Quella odierna è una buona giornata per Bitcoin, il cui valore di scambio è cresciuto del 3%, ed un’altrettanto brutta giornata per l’oro, in calo dell’1,3%. Ma, come accennato poc’anzi, è il quadro generale a destare interesse riguardo il concetto della criptovaluta, il cui valore rispetto allo scorso anno è quasi raddoppiato (+185%) mentre quello dell’oro è rimasto pressoché stabile.
Tale tendenza appare molto importante dal punto di vista degli investitori. L’oro è storicamente e letteralmente il gold standard, spesso usato dagli investitori per proteggersi da potenziali perdite ad esempio nel settore immobiliare e nel mercato azionario. Già dal lancio del 2009 molti vedevano il Bitcoin non solo come una moneta digitale potenziale candicata per diventare valuta di scambio preferita dagli investitori ma persino un papabile sostituto dell’oro. Il passaggio non è però effettivamente mai avvenuto per una serie di ragioni, tra cui il fatto che ad oggi risulta ancora piuttosto difficile investire in bitcoin, senza poi sottovalutare la volatilità del prezzo.
Il recente andamento sembra così essere il segno che gli investitori stanno gradualmente dando fiducia alla moneta, impiegandola probabilmente almeno per una parte dei propri investimenti. Presto dovrebbe anche essere più facile investire in Bitcoin quantomeno negli Stati Uniti dove il SEC, l’ente federale statunitense per la vigilanza della borsa, in pratica l’equivalente della nostra Consob, è in procinto di decidere se approvare o meno il Winklevoss bitcoin ETF, il primo ETF per i Bitcoin che faciliterà l’acquisto della valuta digitale per Wall Street e relativi investitori.