Battesimo del fuoco per Angela Ahrendts sul palco dello Steve Jobs Theater. Battesimo perfettamente riuscito e apparizione che non lascia dubbi anche sulle qualità di intrattenitrice e public speaker della responsabile dell’area retail dell’azienda.
L’ex numero uno di Burberry, fortemente voluta da Tim Cook alla guida degli Apple Store dopo un passo falso con una dimenticabile nomina di manager fuori target, è apparsa un perfetto animale da palcoscenico. Elegante, gentile, ha parlato delle novità per il settore retail che è una delle armi segrete di Apple, una vera e propria fabbrica di relazioni con la clientela. E molta è la carne sul fuoco a partire anche dalla affermazione di Angela che, ha detto, ritiene il retail essere “il più grande prodotto dell’azienda”.
Se vogliamo vederla così, cioè immaginare la gestione dei negozi come un lavoro di prodotto, allora gli oltre quattrocento store che hanno visto entrare mezzo miliardo di persone in un anno sono anche uno dei prodotti di maggiore successo, sicuramente paragonabili all’iPhone.
Soprattutto, adesso Apple sta lavorando a un piano aggressivo non solo di apertura di nuovi negozi come quello nel centro di Milano, che apre il nuovo fronte dopo i ”piccoli” di Firenze e Roma per la creazione di grandi store cittadini, ma anche rimettendo a posto quelli esistenti. Il lavoro ferve ad esempio a New York, dove il negozio della Quinta Strada viene rapidamente risistemato e riaprirà per la fine dell’anno.
Tutte informazioni che Angela ha dato sul palco in un rutilante susseguirsi di notizie e foto spettacolari proiettate sul grande schermo di altissima qualità dello Steve Jobs Theater. Spazio particolare per l’apertura del negozio di Milano, che è considerato da Angela “Uno dei più importanti al mondo per Apple” e in effetti il render mostrato sul grande schermo è veramente spettacolare, con lo spazio dominato dalla imponente scalinata proiettata sul gioco d’acqua di fontana e cascata, che si incastra nel cuore della piazza nel centro di Milano tra il Duomo e San Babila.
Ci sono poi i nuovi negozi “normali”, si fa per dire, come quello di cinque piani a Parigi, o quello che recupera la Caregie Library di Washington DC. E ancora la nuova location di Chicago, che aprirà il 20 ottobre ed è uno dei più grandi negozi finora realizzati da Apple.
C’è da sottolineare anche il cambiamento profondo nella organizzazione dei “contenuti”; i viali con il verde, il giardino dove ci si può rilassare e connettere, l’espansione del ruolo del Genius Bar con i commessi-genius (cioè l’assistenza a tutto campo per la clientela pre, durante e post vendita) e infine la nova categoria di animatori che si preoccupano di organizzare e gestire gli eventi del “foro pubblico”, dai concerti alle lezioni fino alle demo.
Arrivano anche altre novità come salette riservate per i clienti B2B e dove si può discutere di progetti più ampi che non il solo acquisto di una cover per iPhone e poi ovviamente tutta la parte di esibizione dei prodotti a partire dagli Apple Watch che hanno voluto dire cambiare in profondità il tipo di relazione che la clientela ha con gli store, adesso in parte simili a una gioielleria (ricordando che Apple ha sempre una redditività al metro quadro superiore a quella di Tiffany) e comunque basati su una qualità del servizio molto elevata garantita dai 65mila dipendenti dell’azienda che lavorano nel settore retail.
Concludendo, la donna-ombra, tanto magnificata da Tim Cook quando è stata assunta e poi “defilata” se non per passaggi pubblici ma lontano dalle telecamere e dal palco del keynote, adesso è diventata un personaggio Apple perfetto per le presentazioni. Questa volta è stata anche l’unica donna sul palco e ha sicuramente fornito una prova maiuscola che lascia immaginare la sua presenza diventerà un appuntamento fisso.