Apple pagherà 50 milioni di dollari per chiudere una class action che risale al 2018 promossa da un gruppo di utenti che ha intentato una azione collettiva per lamentele legate alle tastiere a farfalla sfruttate su macchine prodotte da Apple dal 2015 al 2019.
Lo riferisce Reuters spiegando che la compensazione predisposta nella conciliazione è stata depositata nella tarda serata di lunedì 18 luglio nella Corte Federale di San Jose (California) in attesa di approvazione del giudice.
Gli utenti che hanno portato avanti l’azione collettiva sostengono che le tastiere di MacBook, MacBook Air e MacBook Pro sono affette da un problema che impedisce ai tasti di reagire alla pressione, con tasti che risultano “appiccicosi” o che non rispondono in modo coerente, e che anche la presenza di piccole quantità di polvere può rendere difficoltosa la scrittura.
L’accordo riguarda gli utenti statunitensi che hanno acquistato MacBook, MacBook Air e vari modelli di MacBook Pro tra il 2015 e il 2019 in sette stati: California, Florida, Illinois, Michigan, New Jersey, New York e Washington. Apple ha negato qualsiasi comportamento illecito, e ha avviato un specifico programma di assistenza per le tastiere che consente di riparare gratuitamente le tastiere dei MacBook, MacBook Air e MacBook Pro idonei.
I legali dei consumatori prevedono un risarcimento massimo di 350$ a persona per gli utenti che hanno avuto più volte bisogno di far sostituire la tastiera, 125$ per le persone alle quali è stata sostituita la tastiera e 50$ per le persone alle quali sono stati sostituiti i cappucci dei tasti. Gli utenti che hanno acquistato una delle macchine in questione hanno a disposizione fino a quattro anni di tempo per interventi e diritto alla sostituzione gratuita della tastiera.
Il programma di Apple di assistenza per la tastiera per MacBook, MacBook Air e MacBook Pro è tuttora attivo. L’azienda o un Centro Assistenza Autorizzato ripara gratuitamente le tastiere dei MacBook, MacBook Air e MacBook Pro idonei. Il programma copre i modelli idonei per 4 anni dalla prima vendita al dettaglio dell’unità.