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Emerson Collective – organizzazione fondata dalla vedova Jobs che ne è anche la Presidente, e che tra i suoi progetti mira a riformare la scuola e a occuparsi di iniziative a scopi di lucro e no – ha comprato una quota di maggioranza di The Atlantic, una delle riviste più longeve degli Stati Uniti.
L’attuale presidente e proprietario di Atlantic Media, David Bradley, ha annunciato l’accordo venerdì mattina. Bradley manterrà una quota di minoranza, rimarrà presidente e partner operativo per un minimo di altre tre fino a massimo di cinque anni.
I termini finanziari dell’accordo non sono stati resi noti e, stando a quanto riporta il New York Times, Emerson è entrata in scena dopo che Bradley e consorte hanno capito che i loro tre figli non avevano interesse nella pubblicazione. È stato stilato un elenco di 600 potenziali investitori ma Laurene Powell Jobs è stata l’unica che si è dimostrata realmente interessata.
L’Atlantic attualmente rende bene, i dati relativi alla sua diffusione sono in crescita, così come l’andamento online. La prima uscita dell’Atlantic risale al 1857; la rivista è stata co-fondata da Ralph Waldo Emerson (filosofo, scrittore e saggista statunitense), l’uomo al quale l’Emerson Collective deve il suo nome. Altri fondatori sono Oliver Wendell Holmes (medico, insegnante e scrittore) e Harriet Beecher Stowe (una scrittrice e attivista statunitense, autrice del romanzo La capanna dello zio Tom e promotrice della causa abolizionista).
Il giornalista Jeffrey Goldberg continuerà a essere il direttore. Bradley continuerà ad avere il controllo delle altre pubblicazioni di Atlantic Media, tra cui il sito Quartz.