Si avvicina il lancio del nuovo servizio di TV streaming di Apple, il Netflix della Mela per intenderci, così arrivano anche le prime previsioni degli analisti. Secondo un nuovo report il prezzo dell’abbonamento potrebbe essere di 15 dollari al mese ma, anche se molti osservatori indicano nei servizi la soluzione di Cupertino per sostenere la crescita in un periodo di iPhone e smartphone in calo, per la prima volta arriva una previsione un po’ più scettica sulle prospettive di Apple in questo settore.
L’analista di Jefferies, Tim O’Shea, non indica solo un prezzo previsto di 15 dollari al mese, ma indica anche tre grandi sfide che il servizio TV in streaming di Apple dovrà affrontare fin da subito.
Sul versante dei contenuti video O’Shea ritiene che il successo del nuovo servizio streaming Apple dovrà passare per almeno due strade. In primo luogo, la sfida dei contenuti originali, in cui Netflix al momento eccele. In secondo luogo, l’accesso ai contenuti prodotti da grandi studio e network. Apple, sostiene l’analista, non è ben posizionata in nessuna delle due sfide.
Apple spende attualmente una frazione di quello che Netflix ha investito per produrre serie TV e film originali, il che significa che almeno in un primo momento dipenderà da video e show di terze parti. Ma qui emerge la seconda sfida: sembra infatti che Apple proponga ai produttori lo stesso modello di App Store: il 70% del fatturato contro una ritenuta del 30% per Cupertino, una ripartizione che secondo l’analista è mal gradita o completamente rifiutata dai colossi delle produzioni per cinema e TV.
In questo settore poche società detengono vasti cataloghi di show, serie TV, film, cartoon, documentari e così via: è sufficiente che Cupertino non riesca a raggiungere un accordo con una di queste aziende per trovarsi un catalogoimpoverito. Per questo motivo Apple potrebbe trovare difficoltà ad accaparrarsi clientela, che non troverebbe inizialmente motivi per abbandonare Netflix.
La terza sfida per il servizio TV in streaming di Apple è nel numero di utenti che riuscirà ad attrarre ma qui O’Shea, riportato da Business Insider, riconosce che la grande base di clienti Apple, che gode già dell’ecosistema iOS, potrebbe essere d’aiuto al nuovo servizio. Un po’ come avvenuto con Apple Music che ha dimostrato una rapida crescita di abbonati.
O’Shea ha stimato che se il servizio video di Apple arrivasse a 250 milioni di abbonati nel 2023, sarebbe in grado di spingere il fatturato della società solo del 5%, percentuale non in grado di coprire il calo derivante dalle vendite smartphone in declino. Ad ogni modo, dopo 12 anni di servizio, Netflix conta 139 milioni di abbonati. Un traguardo che Apple deve avere come punto di riferimento, anche se difficile da agguantare nel breve periodo.
Occorre rilevare che il costo di abbonamento di 15 dollari al mese è una previsione dell’analista, un prezzo che per competere con l’offerta attuale di Netflix dovrebbe includere più funzioni e opzioni. La presentazione del servizio TV in streaming di Apple potrebbe avvenire durante un keynote atteso il 25 marzo.