La svalutazione cinese colpirà Apple e avvantaggerà i fornitori: a sorpresa nelle scorse ore il governo cinese ha svalutato la moneta dell’1,9%, riducendo il valore dello yuan come non accadeva da diversi anni, una mossa che mira a rafforzare il mercato interno attualmente in crisi ma che potrebbe colpire negativamente il business di Apple.
Secondo gli analisti la svalutazione dello yuan potrebbe spingere presto Apple ad aumentare i prezzi dei suoi prodotti, anche quelli degli smartphone: gli iPhone sono già i terminali più costosi in Cina e recentemente le vendite della Mela sono state superate da Huawei e Xiaomi. Un ulteriore aumento dei prezzi rischia così di ridurre ulteriormente le vendite di iPhone in Cina, il secondo mercato più importante in assoluto per Cupertino subito dopo gli USA. In alternativa Apple potrebbe lasciare invariati i prezzi di iPhone, in questo modo però la svalutazione dello yuan comporterebbe una riduzione dei margini di profitto.
In definitiva secondo un analista di Fubon, riportato dal Wall Street Jorunal, Apple potrebbe trovarsi di fronte a scelte difficili, con la prospettiva di vedere in ogni caso una riduzione delle unità vendute o dei profitti. Viceversa la svalutazione dello yuan potrebbe risultare vantaggiosa per i fornitore della Mela, tra cui i più famosi e importanti sono Foxconn e Pegatron. Per questi colossi infatti i contratti e i prezzi di vendita dei dispositivi prodotti sono stabiliti in dollari, mentre costi, interessi e anche gli stipendi corrisposti ai dipendenti sono principalmente in yuan. Se le condizioni economiche non cambieranno a breve e proseguirà la volatilità dei cambi, Apple potrebbe sperimentare un rallentamento della propria crescita in Cina, uno dei mercati su cui la società sta più investendo negli ultimi anni.