Fino a oggi gli indossabili sono stati propositivi e positivi: spronano l’utente a fare più movimento, a raggiungere obiettivi di passi e distanza percorsa, conteggiano calorie e così via. Ma la smartband Pavlok di Intelligent Environments ricorre a espedienti drastici per fare in modo che l’utente interrompa immediatamente attività inutili o peggio contrarie al proprio interesse.
Quando è stata presentata nel 2014 questa smartband è diventata famosa perché scarica una scossa da 255 volt sul polso dell’utente quando trascorre troppo tempo su Internet, in particolare in siti web e social mangia tempo. Ora il concetto è stato esteso e applicato allo shopping, come riporta BBC, con un collegamento diretto con il conto corrente del povero malcapitato.
È possibile impostare una soglia oltre la quale il nostro conto corrente non dovrebbe scendere, ma se questo avviene preparatevi al peggio. Dopo una maratona di shopping particolarmente intensa, se è inverno noteremo al ritorno una temperatura particolarmente bassa in casa, questo perché la Pavlok ha rilevato il prosciugamento del conto e, comunicando con il termostato smart Nest, ha già provveduto ad abbassare il riscaldamento per evitare bollette salate.
Ma se l’utente non demorde e continua a spendere incombe sempre la scossa elettrica da 255 volt al polso. Il costruttore assicura che lo shock c’è ed è reale e consistente, ma applicato in tutta sicurezza, ciò nonostante non vorremmo trovarci nella doccia o nella vasca da bagno quando arriva la notifica. A qualcuno l’idea è piaciuta perché rappresenta un buon esempio di integrazione tra Internet of Thing e dispositivi indossabili nel prevenire comportamenti ed esigenze degli utenti. Può anche darsi, ma al momento sembra che nessuna banca abbia siglato un accordo per dotare i propri clienti di questa smartband decisamente aggressiva.