SACEM (Societé des auteurs, compositeurs et editeurs de musique, l’equivalente francese della nostra SIAE) ha annunciato che Apple dovrà pagare 5 milioni di euro di royalties per gli iPad venduti nel 2011. Il pagamento si riferisce ai compensi per “copia privata” dovuti in vari paesi europei (anche in Italia) per il beneficio che il consumatore trae dalla facoltà data dalla legge di riprodurre legalmente brani per uso personale senza dover chiedere il preventivo consenso (licenza) di autori, artisti e produttori, titolari di diritti esclusivi di riproduzione.
Il compenso in questione si applica a tutti i supporti di registrazione vergini, analogici e digitali, dedicati (audio e video) idonei alla registrazione (musicassette, VHS, CD-R, CD-RW, DVD-R, DVD-RW, ecc.) e tutti gli apparecchi di registrazione, analogici e digitali, idonei alla registrazione. Il compenso da pagare varia in funzione della categoria e capacità effettiva di registrazione. Le tasse in questione vanno a finire alla SACEM che riscuote i compensi e li ripartisce ad autori, produttori, editori e interpreti.
Secondo la SACEM, Apple ha chiesto agli utenti il pagamento del compenso per copia privata, ma non avrebbe versato quanto dovuto all’associazione che si occupa dell’intermediazione dei diritti d’autore, “una dimenticanza sorprendente” scrive il sito Rudue Baguette, per una società sotto attacco costante, accusata di sfruttare strategie fiscali per ridurre il peso delle tasse. In Francia ad ogni modo il governo sembra deciso a voler tassare smartphone e tablet per finanziare la cultura, con una tassa dell’1% sui dispositivi in grado di connettersi alla rete.