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Un nuovo progetto di legge presentato alla Duma (l’assemblea rappresentativa della Federazione Russa), propone l’integrazione di backdoor per tutte le app di messaggistica usate nel paese, tutte quelle che in pratica sfruttano meccanismi di cifratura; lo scopo è consentire al Servizio Federale per la Sicurezza (FSB), il servizio segreto della Federazione erede del KGB sovietico, di ottenere accesso alle varie comunicazioni del paese.
App quali WhatsApp, Viber e Telegram, Messaggi di Apple, sfruttano per le comunicazioni servizi cifrati. I meccanismi di sicurezza utilizzati, rendono impossibile o molto complesso intercettare messaggi a chi si occupa di anti-terrorismo. La proposta è stata approvata dal Comitato per la Sicurezza Governativo ed è solo l’ultima di una serie di proposte che vari governi di tutto il mondo stanno valutando per stabilire in qualche modo la possibilità di mettere mani in remoto a dispositivi che altrimenti risulterebbero blindati. Noto è il braccio di ferro tra Apple e l’FBI sulla questione dell’attentatore di San Bernardino, con l’agenzia che avrebbe voluto spingere la Mela a creare un firmware ad hoc con integrato un meccanismo che avrebbe consentito in qualsiasi momento di accedere a dispositivi, anche senza conoscere password e codici di accesso.
La senatrice Yelena Mizulina sostiene la nuova proposta spiegando che agli adolescenti viene fatto il lavaggio del cervello su gruppi chiusi su internet, arrivando anche a sostenere che bisognerebbe forse pre-filtrare (verificare e controllare) i contenuti dei messaggi prima della loro pubblicazione nei gruppi. Apple spiega che quando si usa iMessage o FaceTime, le comunicazioni sono protette da meccanismi di crittografia end-to-end su tutti i dispositivi (non è possibile decifrare i dati in transito tra i dispositivi e pertanto anche acquisire il contenuto delle comunicazioni o soddisfare alcuna richiesta di intercettazione). Simili protezioni sono da tempo integrate anche in WhatsApp & company.
