Nelle ore immediatamente successive alle proteste che hanno colpito la fabbrica di iPhone Wistron in India, la stima dei danni della rivolta è arrivata a sfiorare i 60 milioni di dollari: ora questo numero viene ridotto in modo consistente ma emergono preoccupazioni sulle conseguenze di lungo periodo.
Ricordiamo che la protesta ha coinvolto circa 2mila persone che hanno preso di mira e provocato danni alle catene di montaggio, uffici e automezzi. Insieme alla stima per danni da 60 milioni di dollari o poco meno, è arrivato lo stop alla produzione.
Ora invece si parla di danni per un totale compreso tra 3,5 milioni di dollari e fino a 7 milioni di dollari, secondo le stime indicate da DigiTimes. Cifre importanti ma che risultano sensibilmente inferiori a quanto temuto negli scorsi giorni. Il costruttore, partner di lungo corso di Apple, sta ancora calcolando danni e perdite, oltre a lavorare per ripristinare la produzione al più presto.
Anche se l’elettronica di consumo e in particolare Apple stanno affrontando il periodo più importante dell’anno in termini di produzione e vendite, non emergono grandi preoccupazioni per lo stop alla produzione nello stabilimento Wistron colpito dalla rivolta in India. Si tratta infatti del secondo stabilimento della società in India, con una produzione annuale compresa solo tra 5-10 milioni di unità. In aggiunta qui non vengono assemblati gli iPhone 12 di ultima generazione, ma iPhone SE, iPhone 8 e quindi modelli più datati e meno importanti per Cupertino.
Ma secondo alcuni analisti la preoccupazione principale e di lungo termine è che l’accaduto possa incrinare relazioni e rapporti tra Apple e Winstron, come riporta Bloomberg. Ricordiamo che nello stabilimento Wistron la rivolta sembra sia scaturita in risposta a impegni e promesse della società su stipendi e salari, con importi corrisposti pari alla metà o anche meno di quanto atteso dai dipendenti. Naturalmente sono in corso indagini da parte di Apple, Wistron, delle forze di polizia e delle assicurazioni.
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