Cercano di resistere, facendo i preziosi. E rischiano invece di farsi raggiungere e sorpassare. Mentre quelli di Whatsapp, nonostante l’acquisizione, continuano a fare gli “speciali” e, per esempio, non preparano la versione Apple Watch del loro software per la chat che in passato ha praticamente distrutto il mercato dei messaggi SMS, quelli di Telegram si avvicinano. Molto velocemente.
Con 10 miliardi di notifiche su iOS (e l’app è stata lanciata appena due anni fa) contro i 30 miliardi di Whatsapp, infatti, Telegram è un competitor sempre più chiaro e veloce. Chiaro perché nell’affollato mercato della messaggistica non era chiaro chi potesse fare il gioco di secondo (e magari primo sfidante) di WhatsApp. E veloce perché la sua crescita esponenziale prende di sorpresa anche i suoi stessi costruttori.
La chiave del successo di Telegram è la maggiore flessibilità: fa più cose partendo da un metodo simile (associare l’identità al numero di telefono, togliendo così l’ultima roccaforte del valore ai fornitori di servizio telefonico, cioè le telco) e soprattutto le fa in modo più flessibile. È possibile installarlo, associato allo stesso numero di telefono, anche su iPad, iPod touch, Mac, PC e web. Permette di creare gruppi fino a 200 persone, broadcast fino a 100 utenti in contemporanea, offre una sicurezza elevata, velocità di consegna e aggiornamenti grazie a sever distribuiti in tutto il mondo, la possibilità di creare chat segrete con messaggi che si autodistruggono e molto altro ancora.
Insomma, ovunque. Un SMS certifica che il proprietario di quel numero sia effettivamente chi dice di essere e poi via, guardando nella rubrica (come fa Whatsapp) per vedere chi è dentro il servizio e connetterlo immediatamente. Chi scrive lo usa da due anni in alternativa a Messaggi di Apple e si è quasi dimenticato di Whatsapp. Tra lo scetticismo prima e l’invidia di tanti adesso.
L’app Telegram Messenger è gratis da questa pagina per iPhone, iPad e già pronta per Apple Watch.