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La prova di Deckset per Mac: presentazioni minimaliste

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Le buone idee arrivano quando meno te le aspetti, ma hanno assolutamente senso. Gli sviluppatori di Deckset ne hanno avuta una ottima: creare un software che permette di presentare, come fossero lucidi di PowerPoint o Keynote, i documenti scritti in Markdown, il linguaggio di marcatura leggera di cui tante volte abbiamo parlato qui su Macity. Per vedere come funziona e se vale la pena, abbiamo messo alla prova Deckset.

Com’è fatto il software

La prima cosa che colpisce è la mancanza di un editor interno. Dopo aver scaricato dal sito dei suoi creatori la versione demo, oppure dopo averla acquistata sul Mac app store la versione completa, Deckset mostra alcune presentazioni ma non offre la possibilità di modificarle direttamente. Invece, ed è l’unica preferenza a disposizione, è possibile scegliere con quale editor di testo fare le modifiche, e da quel momento in avanti (a meno che non si decida di cambiarlo) sarà evocata l’app prescelta ogni volta che si vuole fare un cambiamento.

Questo è logico – dal momento che la presentazione è sostanzialmente una slide creata con un foglio di stile partendo dal testo e dai link alle immagini – ma anche utile, poiché consente di capire fino in fondo che stiamo lavorando su testo semplice e non su cose strutturate e più complesse come i documenti Keynote o PowerPoint.

Si può così utilizzare qualsiasi cosa, da TextWrangler a MacVim, da iA Writer a Ulysses per fare la parte di editing, vedendo in tempo reale i cambiamenti nel file aperto con Deckset. Non male.

L’app creata da Unsigned Integer permette poi di utilizzare sostanzialmente tutte le combinazioni del markdown tradizionale e di quello “espanso”, consentendo così di avere sostanzialmente qualsiasi tipo di formattazione. L’app presenta una serie di stili (attualmente 19) che nel tempo si amplieranno: questi stili sono quelli che fanno renderizzare la presentazione in modalità sempre diversa. Dal momento che la struttura e la forma sono separata, cambiare stile di presentazione è questione di un attimo e i risultati sono ottimali (la stessa cosa non si può dire di un PowerPoint).

I vantaggi di Deckset

Il primo vantaggio, da utenti del Markdown, che abbiamo riscontrato utilizzando questa app è la facilità di implementare una presentazione. Sostanzialmente, basta scrivere di fila nel documento e dividere le singole slide con tre trattini. Non serve altro.

Per chi programma e vuole mostrare il proprio codice a scopo dismotrativo, ci sono oltre 100 linguaggi che vengono riconosciuti e colorati (grazie a un motore open di gestione della sintassi) ma per la maggior parte di noi che non programmiamo gli stili bastano e avanzano per differenziare ottimamente le presentazioni.

Da qui discende che possiamo investire il nostro tempo nella scrittura delle singole slide anziché nella ricerca degli effetti speciali o dei layout da gestire e tutto il resto che si mette in mezzo tra chi deve fare una presentazione e il suo testo finale.

Secondo vantaggio è la leggerezza delle presentazioni: sono semplicemente file di testo che si portano via con grande rapidità e si possono inviare per email, sincronizzare con iCloud o Dropbox o altro, e sono sempre accessibili e modificabili anche dal telefonino o dal tablet o dal Pc, anche se purtroppo non esiste Deckset per iOs o per altri sistemi operativi che non siano macOS: gli sviluppatori hanno detto però che la versione iOS arriverà e supporterà anche i textbundle.

Terzo vantaggio, lo stile che è unico perché l’approccio grafico di Deckset è abbastanza particolare e per adesso poco usato da altri. È decisamente un vantaggio dal momento che consente di stupire soprattutto se si imparano i due o tre punti di forza di questo stile: immagini a tutto campo, testo di grandi dimensioni che “veste” la slide, possibilità di generare facilmente numerose slide.

Deckset

Gli svantaggi di Deckset

La prima cosa è la mancanza di transizioni. Si “salta” direttamente da una slide all’altra senza avere la possibilità di modificare o fare altro. Mancano anche le animazioni interne alle singole slide.

Non sono problemi da poco (le animazioni sono in parte risolvibili ad esempio duplicando le slide e aggiungendo la cosa che cambia nel frame successivo) e si possono considerare una notevole costrizione. È un esercizio di minimalismo piuttosto estremo.

Ancora, la app ha un sistema di gestione del “deck” di presentazioni piuttosto poco intuitivo. Anziché permette di raccogliere le presentazioni presenti una cartella e mostrarle tutte assieme, fa vedere in pratica le ultime aperte.

Infine, il supporto soprattutto del video e quello delle immagini è piuttosto rudimentale ma sta evolvendo. Le immagini si possono solo “mettere” nella slide, e non gestire in maniera particolarmente sofisticata. È una questione più che altro di raffinamento dei CSS usati per i singoli stili. Non possiamo cambiarli almeno non in modo semplice, perché Deckset non è pensato per essere costruito “a plugin”, ma è possibile che questo tipo di evoluzione arriverà nel tempo, assieme alla versione per iOS (che è molto più necessaria).

Deckset

Alla prova sul campo

Il minimalismo non vuol dire pauperismo. Alcune cose devono esserci, solo più facili. Ad esempio, la possibilità di aggiungere numero di pagine e riferimenti costanti in tutte le slide non solo c’è, ma è fatto in maniera intelligente: basta aggiungere due righe di testo proprio all’inizio del documento e queste “popolano” automaticamente ciascuna slide.

Il funzionamento con le immagini, soprattutto da quando oltre agli ottimi

filtri è possibile gestire l’allineamento con delle tag personalizzate extra-standard del markdown normale o espanso, è altrettanto utile ma non strettamente necessario. Comunque, si possono avere comodamente le slide di effetto e, nell’esperienza delle presentazioni fatte, una volta capiti quali sono i punti di forza delle modalità grafiche permesse da Deckset, diventa un piacere utilizzarle.

Ci sono poi le anteprime e il modo “prova generale” che consentono di studiare meglio la successione delle slide, e la possibilità di creare appunti per il presentatore, oltre ad avere automaticamente – in caso di collegamento di un proiettore esterno al computer – anche la consueta vista del presentatore, con orologio, prossima slide ed eventuali appunti. Manca un modo per registrare la presentazione o per esporatarla in formato “definitivo” come video QuickTime (mentre è per fortuna possibile esportarla come pdf, png e jpg anche con le note del presentatore se si vuole).

Un altro aspetto interessante è la possibilità di andare in modalità editing anche durante la presentazione: questo consente ad esempio di usare il Mac sia come strumento per prendere appunti che come modo per condividerli al volo durante piccole riunioni o meeting informali. Avendo abbastanza spazio sullo schermo infatti è possibile tenere le singole slide a dimensione grande in finestra e nella finestra accanto cambiare al volo il contenuto seguendo il filo della discussione.

Chi scrive ha una pratica piuttosto lunga con il Markdown e non ha problemi a gestire anche gli aspetti grafici del contenuto senza bisogno di “vederli”: il peso dei titoli, la posizione delle immagini e i loro filtri, corsivi e grassetti, e tutte le altre cose che si imparano con un po’ di pratica nella creazione di documenti in Markdown, cioè con un approccio mirato alla creazione del contenuto e della sua struttura anziché della sua rappresentazione.

Deckset

In conclusione

Non abbiamo trovato problemi particolari con l’approccio ultra minimalistico di Deckset: è un sistema all’opposto di quello pensato ad esempio da Apple con Keynote e serve scopi parzialmente diversi. Sono sempre presentazioni ma, mentre quelle di Apple sono molto ricche e “dense” di grafica ed effetti, queste con Deckset sono molto leggere ed essenziali. Il vantaggio è di poterle mostrare senza problema anche su vecchi Mac (a condizione che abbiamo Deckset installato).

È stata una piacevole sorpresa invece la velocità con la quale si arriva dagli appunti alla presentazione finale: basta scrivere in Markdown e separare con tre trattini i passaggi da una slide all’altra per avere rapidamente una presentazione pronta.

Questo ci ha fatto riflettere e provare a usare un approccio per realizzare le presentazioni. Cioè concentrarci di più sul processo di concezione del contenuto che non su quello del suo materiale “montaggio” grafico. In altre parole, abbiamo potuto lavorare alla presentazione finale già dalla fase in cui stavano prendendo gli appunti durante la ricerca dei materiali e l’organizzazione delle idee. Il documento di testo è stato sempre lo stesso, sia che si usasse il Mac sia che si prendessero appunti dal telefono o dal tablet, e si è trasformato in pochissimo tempo in una presentazione completa e gradevole.

Da questo punto di vista il valore di Deckset non sta tanto nel suo minimalismo per presentare il contenuto, quanto nella sua leggerezza e flessibilità per raccoglierlo e ordinarlo.

Gli sviluppatori, con i quali siamo entrati anche in contatto, credono molto in questo prodotto e stanno lavorando con passione per aggiungere sempre nuove funzionalità e lavorare al porting verso iOS. Bisogna dire che già da ora l’app risulta estremamente stabile e con modalità di utilizzo prive di imprecisioni o errori di formattazione, rendering, utilizzo.

Ci sono molte cose che si possono migliorare: modalità di esportazione, animazioni e transizioni, divisori delle slide automatici (perché spesso i tre trattini vengono interpretati da macOS come un trattino lungo) e altre cose del genere. Nel complesso però l’app è più che buona. Semplifica radicalmente il processo di creazione delle presentazioni, limita in maniera intelligente la libertà di perdere tempo facendo concentrare invece sulla parte centrale del lavoro.

Non è ovviamente un sostituto per Keynote (che invece è a sua volta un più che valido e grauito sostituto per PowerPoint) ma si integra bene nel flusso di lavoro e permette di fare più e meglio a chi ad esempio non ha tempo da perdere oppure a chi non sa come usare programmi più complicati e deve semplicemente mettere in fila le slide di una presentazione.

Pro
– Minimalista, permette flussi di lavoro più flessibili
– Ottima grafica, facile da gestire
– Ci si concentra sulla presentazione e non sugli effetti speciali
– Geniale l’idea di usare un editor di testo esterno

Contro
– Mancano ancora alcune cose come le transizioni e la possibilità di esportare la presentazione come video
– Occorre conoscere bene il Markdown e gestire tutto in forma testuale (“peso” dei titoli, comandi per filtri e posizione delle immagini)
– Costo non basso

Deckset

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