Segnate a calendario questa data: il 18 aprile Google svelerà il nuovo Google Earth. La presentazione avverrà al New York’s Whitney Museum of Art alle ore 14:30 italiane ed al momento non si sa nulla più di quel poco che accenna l’invito all’evento. Si parla infatti di un “nuovo” Google Earth, probabilmente un importante restyling di un prodotto che nel corso degli ultimi anni è stato cannibalizzato dalle mappe, divenute ormai potentissime.
Era il 2001 quando una società conosciuta sotto il nome di keyhold presentò EarthViewer 3D, un software per computer che offriva una visione del mondo a trecentosessanta gradi. Oggi in effetti ci sembra una cosa del tutto banale, ma chi ha memoria di quei giorni ricorderà bene la straordinarietà di poter fare il giro del mondo senza alzarsi dalla scrivania: lo aveva capito anche Google che di fatto acquisì la società tre anni più tardi e nel 2005 rinominò il programma battezzandolo Google Earth.
Sebbene le operazioni più utili nel quotidiano possono essere gestite comodamente dallo smartphone tramite Google Maps, Earth resta ancora una potente alternativa in quanto offre diverse funzioni particolari: oltre al simulatore di volo permette di visualizzare gli effetti del riscaldamento globale nel corso del tempo e di passeggiare attraverso le città più importanti del mondo attraverso rappresentazioni 3D o di visualizzare ad esempio anche i terremoti in tempo reale.
L’evento, come fa notare lo stesso invito, è strategicamente programmato per appena quattro giorni prima della Giornata della Terra (22 aprile): qualcosa ci dice che dovremo aspettarci grandi cose dal nuovo Google Earth. Nel frattempo chi ha snobbato Google Earth per anni e fosse colto dal desiderio di fare il giro del mondo sullo schermo di Mac o PC, può scaricare la versione attuale a partire da questa pagina. Per quanto riguarda la versione per iOS, questa non viene aggiornata da maggio (in quei giorni furono corretti soltanto alcuni bug) ed è ancora a 32 bit: sarà interessante vedere se tra una settimana sarà aggiornata con tutte le novità previste, incluso magari il passaggio a 64 bit assicurandone così la compatibilità anche con i futuri iOS.