Tutta la produzione di iPhone in India è sospesa, questo in seguito alla decisione del ministro del Paese, che ha annunciato un rigoroso blocco di 21 giorni per rallentare la diffusione di coronavirus.
Sulla base di queste regole più severe, mai adottate prima, il primo ministro Narendra Modi ha affermato che nessuno, o quasi, è autorizzato a lasciare la propria abitazione per tre settimane. La BBC riferisce che secondo il primo ministro ci sarà un divieto totale di avventurarsi fuori dalle case:
L’intero paese sarà in blocco, blocco totale. Per salvare l’India, per salvare ogni suo cittadino, tu, la tua famiglia … ogni strada, ogni quartiere è messo sotto blocco
Lo stesso Modi ha anche avvertito che se l’India non riuscisse a gestire bene questi 21 giorni, allora il paese arretrerebbe di 21 anni. Non c’è ancora alcuna chiarezza su come e quando le persone potranno fare acquisti per le forniture essenziali, ma le linee guida del governo affermano che i negozi di alimentari sono nell’elenco delle eccezioni consentite, e che il governo locale “incoraggerà e faciliterà” le consegne a domicilio.
Bloomberg riferisce che entrambi gli assemblatori di iPhone di Apple in India hanno rispettato l’ordine di blocco. Questo vuol dire che Foxconn e Wistron Corp. hanno sospeso la produzione nei propri stabilimenti in India, che includono l’assemblaggio di alcuni modelli di iPhone.
Foxconn, noto anche come Hon Hai Precision Industry Co., sospenderà le operazioni fino al 14 aprile, ha dichiarato la società in un messaggio a Bloomberg News, intendendo riprendere la produzione solo a seguito di ulteriori annunci da parte del governo. Anche un rappresentante Wistron ha dichiarato che l’azienda sta aderendo all’ordine impartito dal governo, mentre si rifiuta di commentare esattamente quali prodotti saranno interessati dallo stop alla produzione.
Apple ha anche migliaia di propri dipendenti nel Paese che dovranno smettere di lavorare durante il blocco di 21 giorni. Un rapporto di ieri ha suggerito che una combinazione di “offerta stagnante” e “domanda paralizzata” vedrà diminuire la produzione di smartphone fino al 30% nella prima metà dell’anno.
Le buone notizie, sappiamo, sono arrivate nei giorni scorsi dalla Cina, dove Apple ha riaperto i propri negozi al pubblico, mentre in Italia la riapertura delle saracinesche è prevista per metà aprile, ma non tutti gli store sul territorio saranno accessibili.
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