L’energia rinnovabile è diventata la principale fonte di elettricità nell’Unione europea nel 2020, battendo per la prima volta i combustibili fossili. Anche Germania e Spagna hanno raggiunto questo traguardo l’anno scorso, così come il Regno Unito, che ha ufficialmente lasciato l’UE nel gennaio 2020.
Le energie rinnovabili hanno alimentato il 38% dell’elettricità all’interno dell’UE lo scorso anno, secondo un rapporto pubblicato oggi dai think tank energetici Ember e Agora Energiewende. Ciò conferisce all’energia rinnovabile un vantaggio limitato rispetto alla generazione alimentata a combustibili fossili, che rappresentava il 37% dell’elettricità europea. Il restante quarto proviene dall’energia nucleare.
L’ascesa delle energie rinnovabili è una buona notizia per la salute del pianeta. Tuttavia, l’energia rinnovabile dovrà crescere a un ritmo ancora più veloce per evitare un futuro con più disastri causati dai cambiamenti climatici.
Così annuncia la notizia Patrick Graichen, direttore di Agora Energiewende:
Il fatto che le energie rinnovabili superino i fossili è una pietra miliare nella transizione verso l’energia pulita dell’Europa. Tuttavia, non siamo compiacenti. La ripresa post-pandemia [i programmi] deve andare di pari passo con un’azione accelerata per il clima
L’Unione Europea ha recentemente fissato l’obiettivo di dimezzare le proprie emissioni di anidride carbonica entro il 2030 (rispetto ai livelli del 1990) e di eliminarle virtualmente del tutto entro il 2050. Ciò è in linea con quello che gli scienziati delle Nazioni Unite ritengono sarà necessario per mantenere il cambiamento climatico a un livello relativamente gestibile. Secondo Graichen, l’Europa dovrà raddoppiare la velocità con cui ha dispiegato le energie rinnovabili nel 2020 per adempiere a tale impegno dell’UE.
L’energia eolica e solare, ricorda TheVerge, hanno guidato la crescita delle energie rinnovabili lo scorso anno, poiché la crescita di altre forme di energia priva di carbonio, come l’energia idroelettrica, ha invece ristagnato. Insieme, la generazione eolica e quella solare hanno visto un aumento del 10% nel 2020.
La produzione di carbone, d’altra parte, è crollata di un enorme 20% l’anno scorso. Secondo il rapporto, circa la metà di questo calo è dovuto alla nuova capacità eolica e solare. Il resto può essere attribuito a un aumento del gas naturale e a un calo della domanda di elettricità durante la pandemia COVID-19. Ciò ha lasciato la produzione di carbone nel 2020 a circa la metà di quella registrata nel 2015.
Anche la produzione di energia nucleare è diminuita drasticamente lo scorso anno, registrando, infatti, un calo record del 10%, a seguito della chiusura permanente dei reattori in Svezia e Germania. Secondo il rapporto, si prevede che l’energia nucleare continuerà a ridursi man mano che più paesi abbandoneranno gradualmente i propri impianti.
Tenendo conto di tutte queste tendenze, l’elettricità in Europa nel 2020 era più pulita del 29% rispetto a cinque anni fa. Nel 2015, ogni chilowattora di elettricità utilizzata ha prodotto circa 317 grammi di anidride carbonica. Ora, quella stessa quantità di elettricità crea solo circa 226 grammi di CO2. E la corsa per portare quella cifra a zero non è solo che agli inizi.