In Cina alcuni poliziotti stanno sfruttando particolari occhiali smart con integrati meccanismi di riconoscimento facciali, dispositivi sfruttati per scansionare i volti di passeggeri in aeroporti e stazioni ferroviarie, individuando persone che provano a evitare le forze dell’ordine o che usano documenti falsi.
La BBC spiega che il meccanismo di identificazione con occhiali sulla falsariga dei Google Glass, ha già permesso di semplificare le operazioni di cattura di sette persone e contribuito a individuarne altri 35 che usavano falsi documenti.
Gli occhiali sono stati sviluppati da LLVision Technology a Zhengzhou, capitale della provincia di Henan, sfruttati per controllare in stazioni, metropolitane e aeroporti, milioni di cinesi che si stanno mettendo in viaggio per festeggiare il Capodanno Lunare, evento che quest’anno cade il 16 febbraio. I dispositivi smart, com’è facile immaginare, consentono di eseguire al volo controlli su potenziali sospetti. Gli occhiali sono direttamente collegati a un archivio che permette agli agenti di polizia di lavorare più velocemente (sembra che per identificare un volto, il sistema richiede appena 100 millisecondi).
Se da una parte è vero che gli occhiali smart usati dai poliziotti consentono di eseguire uno “screening” veloce delle persone, questi, spiega William Nee, ricercatore presso Amnesty International, offrono maggiori probabilità di individuare anche dissidenti politici e minoranze etniche ritenute pericolose. Uno stato di sorveglianza, ancora più stringente, con conseguenze facilmente immaginabili in termini di privacy per il cittadino. Il Governo starebbe già sfruttando videocamere con meccanismi di riconoscimento facciale simile a quello integrato negli occhiali smart per monitorare attivamente alcune minoranze etniche come ad esempio quella musulmana di Xinjiang, avvisando le autorità se qualcuno di questi supera i confini di aree considerate “sicure”.