La musica di Prince potrebbe arrivare su vari servizi di streaming, Apple Music incluso. Lunedì mattina colonne dipinte di viola (colore associato all’artista) e la scritta “Spotify” sono apparse in una stazione della metropolitana di New York. L’avvocato While L. Londell McMillan e Charles A. Koppelman, legale specializzato nel settore dell’intrattenimento (ha guidato EMI e collaborato con nomi quali Billy Joel e Carole King), hanno spiegato a Billboard che accordi in questo senso non sono ancora stati definiti ma la pubblicità apparsa a Union Square potrebbe essere segno che Spotify è fiduciosa per un possibile accordo.
L’eredità di Prince è complessa da gestire: l’artista si è separato dalla sua casa discografica e aveva fatto eliminare suoi brani dai vari servizi di streaming; negli anni ’90 si separò dalla Warner Bros. Records affermando di non avere il controllo artistico sul suo lavoro. Nel 2007 voleva citare in giudizio YouTube per non aver rimosso filmati non autorizzati delle sue canzoni, e nel 2015 aveva ritirato la sua musica da Spotify.
Poiché ad ogni modo non aveva lasciato testamento o indicazioni su cosa fare con la sua musica, un tribunale ha disposto di ottenere il massimo possibile dalla sua eredità, rappresentata legalmente dai due avvocati sopracitati. Tra le case discografiche che si occuperanno di gestire l’eredità di Prince, Koppelman e McMillan hanno scelto una realtà come Universal Music Group che forse permetterà di rendere disponibili su Spotify, Apple Music e Amazon numerosi suoi brani in tempo per i Grammy Awards del prossimo mese. Il nome e l’immagine dell’artista, saranno invece sfruttati in altri ambiti commerciali.