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La Modalità riservata Gmail arriva su smartphone e tablet, ma…

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Lo scorso aprile Gmail di Google è stato profondamente riprogettato, seppur la modifica sia operativa per tutti solo dal mese scorso. Una delle funzionalità chiave, la modalità riservata, è ora disponibile anche per i dispositivi mobili, anche se non tutti sono così sicuri della sua capacità di mantenere privati ​​i dati.

Per attivare la modalità riservata è sufficiente iniziare a scrivere una mail e cliccare sull’icona Impostazione con tre puntini; da qui, scegliere “Modalità Riservata”. Dopo aver attivato la funzione per una specifica mail, è possibile impostare una data di scadenza e un codice di accesso in modo da limitare l’accesso all’e-mail nell’interfaccia Web. I destinatari di queste e-mail riservate non saranno in grado di copiare, incollare, scaricare, stampare o inoltrare il messaggio, e gli allegati saranno disabilitati.

La Modalità riservata di Gmail arriva su smartphone e tablet

Ciò non impedisce a nessuno, però, di effettuare uno screenshot del messaggio. Come osserva Google, “Sebbene la modalità riservata aiuti a impedire ai destinatari di condividere accidentalmente la posta elettronica, non impedisce di acquisire screenshot o foto dei messaggi o allegati. I destinatari che hanno installati programmi dannosi sul proprio computer potrebbero essere in grado di copiare o scaricare i messaggi o allegati. Al momento questa funzione non è disponibile per i clienti G Suite“.

Per i motivi sopra esposti,  il gruppo in difesa della privacy digitale, Electronic Frontier Foundation (EFF), ritiene che questa nuova modalità non sia affatto sicura e potrebbe persino dare agli utenti un falso senso di sicurezza. La modalità riservata non è crittografata end-to-end, quindi Google potrebbe leggere i messaggi in transito. Inoltre, il FEP sottolinea che i messaggi in scadenza non scompaiono dalla posta inviata, il che significa che sono facilmente recuperabili. Inoltre, se si utilizza un passcode SMS, potrebbe essere necessario fornire a Google il numero di telefono del destinatario (sempre che la società non lo possiede già).

Insomma, con questa modalità Google collezionerebbe ulteriori dati personali e-mail collegate a numeri di telefono.

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