La celebre e stizzita frase di Jobs su Android riportata nella biografia best seller di Walter Isaacson non potrà essere utilizzata da Samsung contro Apple nel processo che comincerà in aula il 30 luglio in California. Si tratta della “guerra termonucleare” per distruggere Android prospettata dallo scomparso co-fondatore della Mela contro il sistema operativo mobile di Google reo, secondo Jobs, di aver copiato pedissequamente tutte le principali innovazioni introdotte da Apple prima con iPhone e poi con iPad.
L’esclusione della frase di Jobs dal processo è stata decisa nel corso di questa settimana da Lucy Koh, il giudice della corte distrettuale della California del Nord che segue l’intricatissima querelle legale Apple-Samsung ed è stata riportata da Reuters. Gli avvocati di Samsung hanno proposto l’inserimento della frase tra le prove che dimostrerebbero il “pregiudizio, le motivazioni improprie e anche la mancanza di fede nelle proprie affermazioni, in quanto sono un mezzo per raggiungere un fine, vale a dire la distruzione di Android”. in ogni caso il giudice si è espresso sostenendo il punto di vista di Apple secondo cui le citazioni rappresentano un “diversivo inammissibile” escludendole così dal processo.
“Io davvero non credo che questo sia un processo su Steve Jobs” ha dichiarato Lucy Koh. Nella stessa sede il giudice ha ammesso che Apple potrà citare nel dibattito processuale le tasse di Samsung corrisposte in USA ma solo evitando qualsiasi insinuazione di evasione fiscale. Allo stesso modo Samsung potrà citare in processo le attività di Apple in Cina ma senza sollevare problematiche relative ai diritti umani.