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La Giustizia USA vuole separare Chrome da Google

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Big G potrebbe essere obbligata dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ad estrapolare il browser Chrome dalle sue attività commerciali. È quanto si evince da risultati di un’indagine antitrust, nell’ambito di azioni legali i cui dettagli dovrebbero essere noti nelle prossime settimane.

Il lavoro preparatorio per le cause legali potrebbe portare i giudici a scorporare Chrome dalle attività di Google, primo caso di regolazione forzata dopo oltre un secolo. Il caso più noto è quello con il quale fu sottoposta allo Sherman Act la Standard Oil, decisione che portò allo smembramento della potente holding nel settore petrolifero.

Dipartimento di Giustizia e pubblici ministeri stanno attualmente indagando su Google per questioni in materia antitrust, studiando la possibilità di obbligare Big G a creare una realtà a parte che si occupi solo dello sviluppo del browser e del business dell’advertising che attualmente controlla.

Chrome avviserà presto se un modulo web non è sicuro

Fonti a conoscenza dei fatti avrebbero riferito al sito Politico di discussioni in corso, ribadendo ad ogni modo che nessuna decisione definitiva è stata ancora presa. Gli investigatori hanno colto l’occasione per chiedere opinioni a esperti e competitor nell’advertising online per capire in che modo ridurre il ruolo dominante di controllo di Google nel settore, e alcuni di questi avrebbero suggerito la vendita di Chrome come soluzione a vari problemi.

Alcune critiche mosse a Chrome sono dovute alla sua posizione dominante nel mercato browser, con circa il 60% nel settore desktop e il 37% di market share nel settore mobile degli Stati Uniti. Oltre che nel settore della pubblicità online, Google opera anche nel business delle ricerche e la sua posizione dominante in tutti e due i campi ha dato origine a molte critiche, suggerendo come ad esempio la possibilità di tenere conto della cronologia del browser possa accrescere facilmente le sue attività nel business delle inserzioni pubblicitarie.
giustizia chromeA luglio di quest’anno Google ha riferito l’intenzione di eliminare gradualmente i cookie di terze parti dal browser, meccanismo che consente di archiviare informazioni relative alle preferenze e al comportamento degli utenti, una scelta che porterà le aziende ad avere in mano sempre meno dati sulle attività svolte dagli utenti sul web. La decisione di Google secondo molti osservatori avrà conseguenze sugli annunci pubblicitari e sugli strumenti che fanno uso di queste informazioni, generando a dir poco “scompiglio” tra le varie società del settore.

La notizia di possibili azioni legali contro Google arriva una settimana dopo che la Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti ha riferito di stare valutando per casi estremi lo split di attività di aziende IT, incluse Google, Apple, Amazon e Facebook, per l’eccessivo potere dei loro servizi e delle rispettive piattaforme. Anche la Commissione europea sta valutando regole più restrittive per una lista nera di colossi della tecnologia, nell’ambito delle indagini antitrust in cui è coinvolta anche Apple.

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