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Apple sconfitta sui brevetti: deve pagare 31 milioni a Qualcomm

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In attesa del grande confronto del mese prossimo a San Diego, quando le due aziende si affronteranno a viso aperto per un caso che ruota intorno a miliardi di dollari, Apple perde una piccola schermaglia sui brevetti di Qualcomm: una giuria ha infatti stabilito che Apple avrebbe violato tre brevetti sfruttati sull’iPhone e deve 31 milioni di dollari al produttore di chip-modem. Qualcomm, aveva avviato la causa nel 2017, affermando che Apple usava sue tecnologie brevettate senza permesso in alcuni modelli di iPhone.

Uno dei brevetti contestati, spiega C-Net, riguarda una tecnologia che consente allo smartphone di connettersi velocemente a internet all’accensione del dispositivo. Il secondo brevetto è legati al processore grafico e alla durata della batteria; il terzo riguarda la gestione del traffico tra l’app processor e il modem, consentendo download più veloci.

I 31 milioni di dollari sono un’inezia per Apple ma rappresentano una vittoria per Qualcomm, da tempo impegnata in una battaglia senza esclusione di colpi contro Apple che da tempo ha deciso di cambiare fornitore per i suoi chip-modem.

Anche per Foxconn la causa Apple contro Qualcomm si deve fare

A gennaio dello scorso anno, lo ricordiamo, Apple aveva chiesto un miliardo di dollari in sconti che Qualcomm avrebbe promesso, negandoli successivamente come ritorsione per la collaborazione della Mela con le indagini dell’antitrust della Corea del Sud, autorità che un mese prima aveva inflitto a Qualcomm una multa di circa 853 milioni di dollari per pratiche anticoncorrenziali.

Su questo fronte una sentenza preliminare ha stabilito che Qualcomm deve ad Apple circa 1 miliardo di dollari come rimborsi per le royalty, pagamenti dovuti perché parte di un accordo commerciale tra le due aziende.

Nelle osservazioni introduttive nel corso del procedimento che ha visto contrapposte Apple e Qualcomm sulla questione brevetti, la Mela aveva affermato che uno dei bevetti contestati da Qualcomm si basa su un’idea di un suo dipendente, l’ingegner Arjuna Siva (ex dipendente della Casa di Cupertino) che aveva discusso della questione con la controparte in una conversazione via mail.

In una dichiarazione rilasciata a Bloomberg, un portavoce di Apple ha affermato che Qualcomm sta provando a distogliere l’attenzione da “questioni più importanti”, spiegando che la campagna condotta sulla questione delle violazioni brevettuali “non è altro che un tentativo di distrarre l’attenzione da problemi più gravi oggetto di indagini negli Stati Uniti e in tutto il mondo per il loro modo di fare affari”. Apple

Quel cui si riferisce Apple è la spinosa, per entrambe le parti, vicenda sul presunto monopolio nel settore di alcune componenti che sarebbe detenuto da Qualcomm. In base a questo monopolio, arguisce Apple, la controparte sarebbe in grado di imporre prezzi e condizioni di acquisto dei prodotti, minacciando anche altri partner che forniscono differenti componenti per iPhone, impedendo ad essi di gestire normali trattative commerciali sul prezzo delle componenti, con l’imposizione di royalties sproporzionate.

Qualcomm a sua volta replica affermando di non avere alcun monopolio nel settore, tanto che la stessa Apple può rivolgersi ad Intel per avere le stesse componenti. È questa la vicenda che ha causato problemi ad Apple in Cina e in Germania e intorno alla quale si gioca il futuro non solo del rapporto tra Apple e Qualcomm ma del business dei chip per cellulari.

Il caso sarà discusso davanti ad un giudice a San Diego dal prossimo mese.

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