La Federal Trade Commission (FTC), l’agenzia governativa statunitense che si occupa di tutela dei consumatori e di privacy, ha fatto sapere di avere presentato una denuncia per bloccare l’annunciata acquisizione di ARM per 40 miliardi di dollari da parte di Nvidia.
L’FTC ritiene che l’acquisizione in questione darebbe a Nvidia – già una delle più grandi aziende al mondo nella produzione di chip – il controllo su tecnologie e su progetti ai quali fanno riferimento le aziende rivali per sviluppare chip in competizione con quelli di Nvidia, qualcosa che secondo l’FTC soffocherebbe tecnologie innovative di nuova generazione, danneggiando ingiustamente i competitor di Nvidia.
“Le tecnologie di domani dipendono dal mantenimento dall’odierno e competitivo mercato di chip all’avanguardia”, ha dichiarato Holly Vedova, direttore del Competition Bureau dell’FTC. “Questa proposta di accordo distorcerebbe l’incentivazione di ARM nel mercato dei chip, permettendo alla combinazione delle due aziende di pregiudicare in modo iniquo le aziende rivali di Nvidia”. E ancora: “L’azione legale della FTC dovrebbe inviare un segnale forte facendo capire che agiremo in modo aggressivo per proteggere i mercati delle nostre infrastrutture critiche da illegali concertazioni verticali che comportano ampia portata ed effetti deleteri sull’innovazione futura”.
Nvidia aveva annunciato a settembre dello scorso anno l’intenzione di acquisire ARM. All’epoca Nvidia aveva riferito che l’acquisizione sarebbe stata sfruttata per creare la prima azienda di informatica al mondo per l’era dell’Intelligenza Artificiale, continuando a offrire il modello di licenze aperte di ARM e promettendo neutralità nei confronti di competitor come Qualcomm, tra le prime a sollevare dubbi sull’accordo.
A febbraio Qualcomm ha fatto presente i suoi dubbi alla FTC, alla Commissione europea, all’autorità britannica per la concorrenza e i mercati, all’Amministrazione statale cinese per la regolamentazione del mercato, affermando che con tale fusione Nvidia sarebbe diventata il custode assoluto della tecnologia di ARM, potenzialmente impedendo ad altri produttori di chip di sfruttare determinate tecnologie.
A fine gennaio di quest’anno erano emerse voci secondo le quali Intel e Qualcomm stavano facendo pressioni sulle autorità americane per la regolamentazione della concorrenza per rallentare l’acquisizione o, ancora meglio, impedirla del tutto.
Nel Regno Unito, lo Stato di nascita di Arm, l’autorità britannica per la concorrenza a gennaio avera avviato indagini sulla vendita, scelta contro la quale di era espresso anche Hermann Hauser, co-fondatore dell’azienda. Anche Huawei fa fatto pressione sul regolatore cinese per il no all’operazione e negli Stati Uniti anche Intel, Microsoft e Google hanno fatto pressione per bloccare l’acquisizione.