Il paese dove è più facile trovare un hot-spot WiFi è la Francia. Lo apprendiamo da Business Insider che riporta i dati di Goldman Sachs dai quali si evince che i nostri cugini d’oltralpe hanno una media di 200 hotspot ogni 1000 abitanti, numeri otto volte maggiori rispetto agli Stati Uniti. Dopo la Francia, seguono “insospettabili” quali il Belgio e Paesi Bassi. Al quarto posto troviamo il Regno Unito, dove ci sono meno di 100 hotspot ogni 1000 abitanti. Tra i motivi che in Francia rendono più semplice trovare in Francia gli hot-spot, vari operatori che lasciano attiva per default la funzionalità sui router.
Non abbiamo dati sull’Italia ma nel nostro paese è stato per anni impedito il diffondersi degli hot spot, obbligando hotel, ristoranti, bar e altre attività commerciali a identificare gli utenti come in un paese del socialismo reale per fini anti terrorismo, questo mentre altri paesi ben più esposti a rischi di questo tipo (come Israele) era possibile accedere ad hot spot pubblici in maniera del tutto libera.
Nel 2013 con il cosiddetto “Decreto del Fare” sono caduti tutti gli obblighi “quando l’offerta di accesso non costituisce l’attività commerciale prevalente del gestore del servizio”. L’obbligo d’identificazione era, in effetti, già caduto nel 2011, con la scadenza di alcuni termini del decreto Pisanu ma si era resa necessaria una norma che esplicitasse il principio facendo piazza pulita anche di altri obblighi per gli esercenti che offrivano il Wi-Fi.
Sistemi di controllo sono ad ogni modo consigliabili per evitare abusi (consentire la connessione ai soli utenti autorizzati e non a chiunque) e permettere ai gestori delle attività commerciale di scaricare ogni responsabilità riguardante le attività degli utenti.