Con il successo delle notizie online è sempre stata considerata una prerogativa fondamentale la possibilità per chiunque di poter commentare qualsiasi notizia. È anche per questa ragione che sorprende la decisione di The Verge di chiudere i commenti, un blocco che Nilay Patel, il direttore della testata, definisce non definitivo ma solo temporaneo, senza specificare però quando e come i commenti saranno di nuovo abilitati.
Patel ha anche fornito una spiegazione sulla scelta della redazione: i commenti un tempo fonte di discussioni interessanti e propositivi, ora hanno generato un clima “troppo aggressivo e negativo” che non solo rende impossibile qualsiasi relazione positiva con i lettori ma che addirittura, sempre secondo le dichiarazioni di Patel, rende impossibile il lavoro della redazione.
La scelta di The Verge coglie così di sorpresa il web e i canali social che in queste ore stanno riportando la notizia della chiusura dei commenti, ma in USA non si tratta di un caso né unico né isolato. La rivista Popular Science ha eliminato i commenti per gli articoli pubblicati sul proprio sito fin dal 2013, stessa scelta fatta da altre testate USA tra cui Quartz, Vox e il sito di Chicago Sun-Times. Il colosso New York Times invece ha preferito un approccio diverso, assegnando un esercito di moderatori al compito di tenere a bada i commenti online: 14 persone in tutto di cui 7 a tempo pieno. In Italia questa stessa scelta è già stata messa in atto sul sito web della rivista settimanale Internazionale.