In Cina sembra abbondino le app manipulation farm, società specializzate che dietro compenso scaricano in continuazione e valutano le app per manipolare le classifiche App Store. Non è la prima volta che si sente parlare di questo argomento, in realtà emerso fin dai primi mesi di vita dello store digitale di Apple, solo che questa volta dai meandri di Internet emerge una fotografia di una donna impegnata proprio in questa attività.
L’immagine che riportiamo in calce in questo articolo è stata pubblicata da TechinAsia: dopo la sua diffusione virale sui principali canali social e media cinesi, ora la foto sta facendo il giro del web anche nei paesi occidentali e nel resto del mondo. Nell’immagine una donna è impegnata davanti a una batteria di circa un centinaio di iPhone 5c: stando a quanto emerge dalla Rete il compito è quello di scaricare le app degli sviluppatori che hanno pagato, installarle, valutarle possibilmente con una recensione a 5 stelle, disinstallare l’app e poi ripetere il ciclo indefinitamente. Naturalmente non esistono conferme ufficiali che l’immagine sia realmente stata scattata all’interno di una app manipulation farm.
La manipolazione delle classifiche App Store sembra un lavoro estremamente ripetitivo, da catena di montaggio per gli operatori che lo eseguono materialmente, ma anche un business profittevole per le società e gli imprenditori con pochi scrupoli disposti ad offrirlo. Sempre in calce in questo articolo riportiamo un listino prezzi cinese, anche questo non confermato, in cui a ogni intervento per migliorare la posizione di una app nelle classifiche App Store corrisponde un prezzo ben preciso. Per entrare nelle prime 10 posizioni occorre sborsare 70mila yuan, circa 11.200 dollari, mentre mantenere questa posizione raggiunta costa ben 405.000 yuan, circa 65 mila dollari.