Apple ha recentemente dichiarato che le vendite di iPhone 6S vendite starebbero viaggiando verso un record ma secondo l’analista Andy Hargreaves di Pacific Crest la domanda di iPhone 6S sarebbe significativamente inferiore” a quella riscontrato lo scorso anno per iPhone 6.
Ad sostegno della sua tesi Hargreaves porta i dati di ricerca su Google, i sondaggi delle terze parti, la mancanza di commenti da parte degli operatori e la mancanza di numeri reali nei commenti riguardo ai pre-ordini nella dichiarazione di Apple.
Un altro aspetto da tener conto riguarda la disponibilità dei pre-ordini in Cina: iPhone 6 infatti non fu subito disponibile in Cina ma solo dopo alcune settimane mentre iPhone 6s è stato subito disponibile anche in oriente. Di conseguenza senza l’apporto di vendite del mercato cinese e facendo un confronto diretto, Apple non avrebbe potuto neppure formalmente parlare di pre-ordini di iPhone 6s da record.
Inoltre come scritto in una nota ai clienti, secondo Hargreaves il programma di aggiornamento iPhone di Apple non sarà in grado di guidare il cambiamento che alcuni si aspettano, in quanto “i potenziali benefici rischiano di essere controbilanciati dai costi del finanziamento, il calo dei prezzi degli iPhone usati da aumentare l’offerta e la cannibalizzazione commerciale causata dalle persone che già hanno acquistato i telefoni ogni anno o già acquistate una polizza”.
In base a queste valutazione Hargreaves valuta rischioso l’acquisto di azioni Apple per trading a breve termine, sebbene restino interessanti per un investimento a lungo termine.