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Il piano di tagli e licenziamenti era già stato annunciato pochi giorni fa, ora però la crisi di Twitter diventa concreta anche nel nostro Paese: chiude la sede di Twitter Italia nel centro di Milano con il licenziamento di 16 persone. La notizia della chiusura degli uffici italiani del social dei cinguettii è datata sabato 12 novembre ed è stata riportata da Il Giorno.
La testata riporta che il dossier sulla chiusura degli uffici e relativo licenziamento dei 16 dipendenti, incluso il country manager Salvatore D’Ippolito, ora è allo studio dei sindacati e di Regione Lombardia, anche se le speranze per una soluzione alternativa sono scarse. Come accennato il piano di tagli e riduzione delle spese era già stato annunciato durante la presentazione dell’ultimo trimestre fiscale, ma soprattutto la crisi di Twitter è nota da ben oltre un anno per chi segue il mondo hi-tech e social.
Il social dei messaggi brevi limitati a 140 caratteri dell’era degli SMS, anche se recentemente ampliato non conteggiando foto, video, media e citazioni, soffre da sempre la concorrenza dei social più moderni, a cominciare da Facebook per arrivare a Instagram e Snapchat. Negli scorsi mesi si sono susseguite indiscrezioni sul possibile interesse per l’acquisto da parte di Disney, Salesforce e anche Google, voci che però non si sono tradotte in una vera proposta di acquisto.
Sull’andamento di Twitter sembra pesare però anche una gestione non particolarmente brillante, incapace di adeguarsi ai profondi e rapidi mutamenti nell’universo social. O con strategie quanto meno discutibili: chiudere Vine per poi proporlo in vendita falciandone così posizionamento e prezzo. Si stima che da quando il fondatore Jack Dorsey è tornato al timone circa un anno fa, il valore delle azioni Twitter è diminuito del 40%. È molto probabile che sentiremo ancora parlare della crisi di Twitter: dopo la sede Twitter Italia a Milano, potrebbero chiudere quella in Germania e Olanda.