La crescita del mercato dei tablet rallenta, i mercati maturi vanno verso la saturazione, quelli di più recente conquista per questo tipo di dispositivi, non sono sufficienti a conservare il trend degli anni passati ed Apple paga più di altri la situazione. Questo il quadro della situazione che emerge dai dati diffusi questa sera da IDC che presenta le sue valutazioni sui dati preliminari che riguardando il mercato delle tavolette touch.
Il dato che più di ogni altri salta all’occhio è il +28,2% anno su anno. Il balzo in avanti è tangibile, ma è largamente inferiore al +87,1% fatto segnare nel raffronto tra ultimo trimestre 2012 e ultimo trimestre 2011. L’aumento anno su anno è stato del 50,6%, anche questo un dato molto positivo, ma sensibilmente inferiore a quello del 2012 rispetto al 2011 (+78,4%). IDC trae la conclusione che il trend di crescita in alcuni specifici mercato sta frenando soprattutto a causa del rallentamento del segmento consumer (per le imprese il discorso è differente), il che rende il 2014 un anno che propone una serie di sfide. Tra di esse ci sarebbe la capacità da parte dei produttori di conquistare le nazioni emergenti, quelle dove ci sarebbe ancora spazio per aumentare le vendite; ma questi mercati non sembrerebbero così ricettivi.
Apple sta subendo più dei concorrenti questa situazione. L’azienda di Cupertino è ancora leader mondiale nei tablet con il 33,8% e riesce a crescere rispetto al precedente trimestre (22,9%), ma il suo +13,5% è largamente sotto quello della media del mercato (+28,2%), così che la quota di mercato è inferiore a quella dello scorso anno (38,2%). Solo Amazon riesce a fare peggio (-1,7%), mentre c’è chi come Lenovo, che nel corso dell’anno ha scommesso molto su prodotti a basso costo che hanno appeal in mercati sensibili al prezzo, fa +325%. Samsung passa dal 13 al 14,5% del mercato con un incremento delle vendite dell’85,9%. «Questi numeri – scrive IDC – dimostrano che Apple ha difficoltà a far crescere il suo business dei tablet in mercati che sono fuori dal suo classico campo di battaglia, quello dei mercati maturi.
