I legislatori della Corea del Sud hanno finalizzato la legge approvata nel 2021 che mira a cambiare il modo in cui App Store e le altre vetrine digitali vengono gestite. Soprattutto, questa nuova normativa andrà a modificare il modo in cui gli store digitali gestiscono i pagamenti.
La nuova normativa entrerà in vigore entro il 15 marzo, e cambierà radicalmente il modo in cui funzionano App Store e negozi digitali simili. Nell’agosto 2021 il governo sudcoreano ha votato per approvare il Telecommunications Business Act, che interessa il modo in cui Apple e Google gestiscono i rispettivi app store. L’8 marzo, i legislatori hanno finalmente deciso le nuove regole che Apple e Google dovranno rispettare all’interno del Paese.
Il Telecommunication Business Act mira a impedire che Apple e Google possano costringere gli sviluppatori a vendere app tramite App Store, con il conseguente obbligo pagamento di commissioni. L’intenzione è quella di impedire un’esclusività forzata dei sistemi di pagamento in-app, nonché di limitare gli operatori dei negozi a ritardare o eliminare irragionevolmente le app.
Come annunciato dalla Korea Communications Commission (KCC), e segnalato da Reuters, la normativa in vigore entro il 15 marzo vieta “l’atto di forzare un metodo di pagamento specifico a un fornitore di contenuti mobili” utilizzando il proprio ruolo-stato di operatore del mercato delle app.
Le regole vietano anche azioni come il ritardo ingiusto delle revisioni dei contenuti mobili, nonché il rifiuto, il ritardo o la limitazione della registrazione, del rinnovo o dell’ispezione di contenuti che utilizzano sistemi di pagamento di terze parti. In breve, la legge obbliga Apple e Google ad accettare pagamenti di app di terze parti nelle app incluse negli app store.
I legislatori hanno concesso ad Apple e Google tutto il tempo per prepararsi all’attuazione della legge e per offrire dettagli sui piani per seguire la legge. Apple ha presentato il suo piano nel gennaio 2022. Tuttavia, a febbraio scorso, un funzionario di KCC ha affermato che il piano di Apple “mancava ancora di dettagli concreti”. Da allora non ci sono stati progressi pubblici.
Questo vuol dire che Apple e Google hanno solo una settimana per prepararsi all’applicazione della nuova normativa; peraltro, il mancato rispetto della legge potrebbe costare agli operatori multe fino al 2% della media annua dei ricavi da attività commerciali connesse. Sembra così profilarsi all’orizzonte un’altro stallo simile a quello in corso nei Paesi Bassi, dove Apple viene multata di 5 milioni di euro ogni settimana, fino a quando non si metterà in regola.