L’Europa punta il dito contro i giochi freemium con download a tradimento e a tutte le applicazioni ingannevoli, che si presentano come gratuite e con funzioni aggiuntive da acquistare in-app. La commissione europea ha dato il via ad un confronto con le autorità per la tutela dei consumatori di Regno Unito, Francia, Italia e di altri Paesi, ma anche con Apple e Google per chiarire le problematiche sollevate dagli utenti sulle dinamiche delle applicazioni free to play e per rendere meno ingannevole l’acquisto in-app.
L’obiettivo dell’azione della Commissione europea è fare in modo che la procedura di acquisto per le funzioni aggiuntive nelle applicazioni free to play sia più chiara e meno ingannevole. L’Europa sia aspetta che i giochi pubblicizzati come free non abbiano costi aggiuntivi nascosti ma che siano indicati esplicitamente e visibili già al momento dell’acquisto, che i videogame non contengano inviti diretti ai bambini per acquistare oggetti o attivare funzioni aggiuntive oppure esortazioni rivolte agli adulti e chiede una maggiore informazione: i consumatori dovrebbero essere informati sulle modalità di pagamento, gli acquisti non dovrebbero essere addebitati tramite impostazioni predefinite, ma con un esplicito consenso dei consumatori e gli sviluppatori dovrebbero fornire un indirizzo mail per reclami e domande.
Gli acquisti in app dei giochi freemium sono finiti nel mirino della Commissione europea dopo diversi casi di richieste di rimborso da parte di famiglie che hanno subito la pubblicità ingannevole delle app. Negli Stati Uniti Apple ha rimborsato circa 19 milioni di euro a 37mila utenti e la US Federal Trade Commission ha elaborato delle linee guida per i giochi free to play.
L’Europa ora vuole raggiungere un’intesa comune con le industrie per affrontare le preoccupazioni sollevate dai consumatori. Una strada obbligata, quella della trasparenza nel free to play, perché gli utenti siano tutelati e, allontanando il fantasma degli acquisti involontari, aumenti la fiducia nel mercato delle app.