La Commissione Europea ha accusato Facebook di fornire “informazioni errate o fuorvianti” a proposito della sua acquisizione da 19 miliardi per WhatsApp avvenuta nel 2014 e per questo Facebook rischia di ricevere una multa fino a 179 milioni di dollari.
Le informazioni richieste dalla Commissione vengono utilizzate per verificare grandi fusioni e acquisizioni, con l’obiettivo di scoprire se il risultato possa essere anticoncorrenziali. Le eccezioni della Commissione si riferiscono in particolare alla natura dell’accordo di condivisione dei dati tra Facebook e WhatsApp.
Nel 2014, Facebook ha detto alla Commissione che non sarebbe stata in grado di collegare automaticamente i dati tra gli account dei due servizi, ma nel mese di agosto di quest’anno, il social network ha introdotto una nuova politica di privacy che fa esattamente questo, ovvero condividere i dati WhatsApp degli utenti con Facebook per mappare le connessioni sociali e fornire annunci più pertinenti su entrambi i servizi.
La Commissione non ritiene che questo sia di per sé sia anticoncorrenziale, in quanto vi sono molte altre aziende che offrono servizi simili, ma questo non giustifica il fatto di fornire informazioni inesatte.
“Le aziende hanno l’obbligo di fornire informazioni precise alla Commissione nel corso indagini sulle fusioni”, ha detto il commissario Margrethe Vestager in un comunicato stampa. “In questo caso specifico, la Commissione ha appurato che Facebook ci ha dato informazioni errate o fuorvianti durante le indagini sull’acquisizione di WhatsApp.”
Facebook ha già interrotto la raccolta dei dati di WhatsApp in Europa a causa della proteste di diversi organi regolatori per la privacy europei ed ora deve affrontare un nuovo caso legato sempre alla sua acquisizione più costosa.