Il roaming resterà gratuito per almeno altri dieci anni: lo hanno stabilito gli Stati membri dell’Unione Europea insieme al Parlamento europeo estendendo la politica di roaming mobile gratuito fino al 2032. Nel comunicato stampa diramato nelle scorse ore scrivono che «i cittadini potranno chiamare, inviare SMS e utilizzare i dati mobili mentre viaggiano all’interno dell’UE senza costi aggiuntivi e con la stessa qualità di casa».
Il documento parla anche di «un migliore accesso alle comunicazioni di emergenza indipendentemente da dove ci si trovi in Europa e al mantenimento del diritto di poter cancellare le informazioni quando si utilizza un servizio che durante il roaming potrebbe causare costi aggiuntivi involontari». Il regolamento sul roaming gratuito in Europa entrerà in vigore il 1 luglio 2022 e come dicevamo avrà validità per il successivo decennio, fino al 2032.
Prima del 2017, cioè quando le tariffe di roaming sono state abolite dall’UE, chi viaggiava in Europa si trovava spesso vittima di bollette telefoniche esagerate al rientro, visto che gli operatori telefonici addebitavano tariffe da capogiro per chiamate, messaggi di testo e dati utilizzati all’estero. Oggi invece i clienti mobili generalmente non devono più preoccuparsi delle tariffe di roaming quando restano all’interno del territorio europeo visto che la maggior parte di esse includono un’abbonamento fisso e tutto-incluso.
«Passare le vacanze in Gercia, Austria o Bulgaria, visitare clienti o fornitori in Italia o in Estonia; viaggiare all’estero senza doversi preoccupare delle bollette telefoniche è una parte tangibile dell’esperienza del mercato unico dell’UE per tutti gli europei» ha commentato il commissario per il mercato interno, Thierry Breton.
Dato che il Regno Unito non fa più ufficialmente parte dell’Unione Europea va ricordato che i residenti del Regno Unito non potranno godere dei vantaggi del roaming gratuito quando usano i loro telefoni all’estero e lo stesso vale per gli europei che invece si recano nel paese. Tutto però dipenderà da cosa decideranno gli operatori telefonici: ad esempio EE, O2, Three e Vodafone, che rappresentano i maggiori operatori di telefonia mobile del Regno Unito, dopo la Brexit hanno dichiarato di non avere comunque intenzione di reintrodurre le tariffe di roaming, anche se da allora sono state annunciate diverse modifiche al servizio, alcune basate su una clausola di “fair use”.